Molti di voi ormai avranno ricevuto o stanno per ricevere il nostro numero celebrativo in lingua inglese numero 100. Lo stesso vale per Volata, che è a sua volta in distribuzione, mentre il numero 1 di Rouleur Italia sta per essere spedito, qualche giorno ancora e lo potrete tenere tra le mani. Ci auguriamo che i contenuti e il profumo di carta stampata delle nostre riviste vi piaceranno. Ci siamo goduti ogni istante di preparazione e di lavorazione e stiamo già lavorando alla prossima uscita.
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Questo è stato un anno di cambiamenti straordinari per noi di Rouleur. Mettendo per un momento da parte la rivista in lingua inglese, che ha cento numeri di storia e che in molti conoscono e apprezzano già da tempo, quello che vogliamo fare adesso è parlare delle due nuove edizioni in lingua italiana e spagnola. Un passo che sentivamo necessario per rendere Rouleur una pubblicazione di ciclismo davvero internazionale, letta e apprezzata in tutto il mondo, oltre che nei paesi anglofoni.
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Le versioni in lingua italiana e spagnola di Rouleur non saranno delle semplici traduzioni ma delle vere e proprie edizioni con una propria personalità e carattere. Rifletteranno l'equivalente inglese ma saranno caratterizzate da contenuti originali pensati per soddisfare gli interessi di lettori che vivono in luoghi diversi del mondo. Allo stesso tempo, anche l’edizione in lingua inglese si arricchirà di contenuti pensati e prodotti fuori dall'Inghilterra, contribuendo a fare della rivista, tramite una redazione diffusa in tre nazioni chiave del ciclismo mondiale, un contenitore sempre più moderno e internazionale.
A non cambiare sarà lo stile e il trattamento delle storie, quello che ci ha caratterizzato negli ultimi 14 anni: qualità, non quantità. Profondità, non superficie. Una rivista-libro da conservare e riguardare, non un giornale da leggere e buttare. Come per l'edizione inglese di Rouleur, anche per Rouleur Italia e per Volata ci saranno otto uscite ogni anno, ma ogni giornale verrà stampato e spedito direttamente dall'Italia e dalla Spagna, questo per raggiungere i lettori con più efficacia e puntualità.
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Insieme alle due nuove edizioni, diamo quindi il benvenuto anche ai due nuovi Editor, Emilio Previtali e Olga Àbalos, che vi presentiamo qui di seguito. Entrambi portano nel nostro gruppo di lavoro entusiasmo ed esperienza e hanno già iniziato ad aiutarci per portare Rouleur ad evolvere in qualcosa di successivo.
Quello che si sta per concludere, tra le difficoltà che tutti abbiano sperimentato e conosciamo, è stato comunque per noi di Rouleur un anno importante ed entusiasmante. Ed con voglia di fare sempre di più e sempre meglio che passiamo al 2021.
Ian Cleverly - Executive Editor
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ROULEUR ITALIA - EMILIO PREVITALI
Nel 2006 facevo due cose: lo sciatore professionista e il giornalista, dirigendo una rivista italiana di sci-alpinismo. L’incontro con Rouleur avvenne per caso e fu una folgorazione. C’era un modo di raccontare di ciclismo vicino al mio modo di vivere lo sport e l’andare in montagna, fatto non soltanto di risultati e di competizioni vinte ma anche di tentativi e di fallimenti, di esperienze, di piccole sfide personali tutte da inventare e da condividere. In fondo il ciclismo, proprio come l’alpinismo, è un’attività totalizzante e contiene in sé la vita e il quotidiano, la normalità oltre che lo straordinario. L’idea di produrre a mia volta una rivista di ciclismo nacque lì, stando in piedi in quella edicola dove per caso mi ero imbattuto nel giornale, e la realizzai prima con un numero fuori serie della mia rivista di sci e poi con un’altro progetto che ho avviato e diretto per due anni, fino all'inizio del 2020. Arrivare a Rouleur è stata la chiusura di un cerchio, il passaggio a un contesto professionale internazionale e la realizzazione di un sogno. Non vedo l’ora che Rouleur Italia incontri finalmente i lettori e possa raccontare del ciclismo che amo.
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VOLATA - OLGA ÀBALOS
Ho scoperto Rouleur dieci anni fa e questo incontro ha avuto su di me un grande impatto. Mi chiedevo allora se una rivista come Rouleur potesse essere pubblicata in Spagna per i ciclisti spagnoli. Quattro anni dopo ho deciso di riunire un piccolo gruppo di appassionati di ciclismo e fondare Volata, per sviluppare il tipo di giornalismo sportivo in cui credo e che penso sia necessario produrre. Io e chi lavora con me, pensiamo che lo sport sia una forma di espressione culturale e sociale importante e che il ciclismo sia uno stile di vita che va raccontato con contenuti, fotografie e illustrazioni di alto livello. Quindi entrare a far parte della squadra di Rouleur è stato un processo abbastanza naturale per me e per il mio gruppo di lavoro. Noi pensiamo che il nostro viaggio insieme a Rouleur ci aiuterà a offrire ai nostri lettori esistenti e a quelli che arriveranno, un tipo di contenuti sul ciclismo più interessanti ed entusiasmanti.
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