Mathieu van der Poel: "Finché continuerò a divertirmi in bicicletta, i risultati arriveranno".

Mathieu van der Poel: "Finché continuerò a divertirmi in bicicletta, i risultati arriveranno".

In una conversazione informale, il ciclista olandese parla della sua rivalità con Wout van Aert, del suo approccio al ciclismo, del golf e del perché crede che il divertimento sia la chiave del successo in bicicletta.


Intervista di Rachel Jary

Hai sempre gareggiato in più discipline, ma qual è la tua preferita?

Se parliamo di divertimento, la scelta ricade sulla mountain bike. Allenarsi è molto divertente perché si possono raggiungere posti bellissimi, fare belle discese e divertirsi in bici. Mi piace anche gareggiare, ma è molto dura dall'inizio alla fine della gara, quindi è difficile godersela come tale.

Ti ricordi la prima volta che sei andato in bicicletta?

Vado in bicicletta da quando ero così giovane che non riesco a trovare un ricordo specifico... Avevo sei anni quando ho fatto la mia prima gara, quindi vado in bici da molto tempo.

Chi è stata la tua piú grande fonte di ispirazione durante l'infanzia?

Come molti ragazzi, credo che all'inizio sia stato mio padre a ispirarmi, perché anche lui era un ciclista. Veniva alle gare con me e ci allenavamo insieme, quindi era il mio modello di riferimento all'epoca.

Qual è il tuo momento di maggior orgoglio?

Fortunatamente ho avuto molti momenti positivi, ma credo che vincere il Giro delle Fiandre sia uno dei miei più grandi successi. È una corsa iconica che tutti sognano di vincere. Questo la rende speciale.

Mathieu van der Poel festeggia la sua vittoria al Giro delle Fiandre 2022 (Foto: De Ronde)

Cosa mangi a colazione prima dell'allenamento?

Di solito non faccio esperimenti. Sei giorni su sette faccio colazione con il porridge d'avena. A volte la mia ragazza mi prepara il porridge al forno con il cioccolato, che lo rende un po' più buono. Ma la verità è che mi piace molto mangiare il porridge e mi sazia per tutta la giornata.

Cosa ti piace di meno del ciclismo?

Credo che a volte tutto ciò che lo circonda lo allontani dallo sport stesso. Ci sono troppe cose esterne. L'essenza dovrebbe essere solo pedalare e godersi la bicicletta. Oggi ci sono anche molti media e questo complica le cose.

Troppe interviste?

Sì, a volte. Ma va bene così, non ne concedo molte.

Wout van Aert è uno dei tuoi più grandi rivali, soprattutto nel ciclocross, com'è il tuo rapporto con lui?

C'è rispetto reciproco tra noi, ma è difficile essere buoni amici. Siamo rivali e il più delle volte se riusciamo a batterci a vicenda significa che possiamo vincere la gara. Questo rende difficile avere un rapporto di amicizia.

Mathieu van der Poel e Wout van Aert al termine dei Campionati del mondo di ciclocross a Hoogerheide (Foto: Getty).

Cosa fai di solito quando non corri o non ti alleni?

Quando sono molto impegnato negli allenamenti, cerco di staccare la spina il più possibile nel tempo libero. Mi rilasso sul divano, guardo una serie... Ma ora quello che mi piace di più è andare a giocare a golf. Di recente ho anche guardato Family Business su Netflix. Era bello e mi ha fatto ridere; questo è sempre positivo.

Hai dei talenti nascosti?

Non credo. Mi concentro sul mio talento principale, che è il ciclismo. Forse ne scoprirò uno più avanti.

E il golf?

Non al momento. A dire il vero, mi ci è voluto molto tempo per imparare a giocare a golf.

Se potessi cambiare una cosa di questo sport, quale sarebbe?

Sicurezza, senza dubbio. Il ciclismo non è lo sport più sicuro che esista. Si gareggia su strada, a velocità molto elevate, e al giorno d'oggi ci sono troppi ostacoli. A volte è una combinazione pericolosa.

Cosa ti spinge a continuare ad allenarti e a gareggiare ai massimi livelli?

Mi piace ancora andare in bicicletta, uscire con gli amici e i compagni di squadra, allenarmi e divertirmi. Per me è la cosa più importante. Finché continuerò a farlo, i risultati arriveranno.

Mathieu van der Poel durante la Coppa del Mondo di CX a Benidorm (Foto: Javier Martínez de la Puente)

Qual è la tua maglia preferita?

Non mi piace molto collezionarle, conservo solo le maglie dei campioni del mondo. Tuttavia, mi piace indossare sempre scarpe nuove. Mi piacciono le scarpe bianche e pulite. È vero che si infangano e si sporcano, ma anche questo fa parte del fascino. Quando sono nuove, l'unica cosa che mi infastidisce è se durante la corsa struscia contro qualcosa e il segno rimane.

C'è qualcosa che vuoi ancora migliorare, sia in bici che non?

Sento che dovrei essere un po' più professionale in certe cose. Ma non la vedo come una cosa negativa, perché mi mantiene in equilibrio, mi piace ancora tutto quello che faccio e non voglio sentirmi come se stessi sacrificando cose al di fuori del ciclismo per tenermi in forma.

Che consiglio daresti a un giovane che vuole diventare un ciclista professionista?

Credo sia un cliché, ma ti deve piacere quello che fai. Il ciclismo è uno sport in cui bisogna passare molto tempo sulla bicicletta. Se non ci si diverte, è impossibile diventare o rimanere professionisti. Credo che a volte venga sottovalutato, ma è molto importante.

Immagine di copertina: Zac Williams/SWpix.com

 

READ MORE

'He also wants to chase his own ambitions': GC Kuss, on or off?

'He also wants to chase his own ambitions': GC Kuss, on or off?

Sepp Kuss stunned the cycling world with his Vuelta a España victory in 2023, but his 14th place finish in 2024 left fans wondering: Was...

Read more
My weight battle en route to a breakthrough Tour de France, by Jonas Abrahamsen

My weight battle en route to a breakthrough Tour de France, by Jonas Abrahamsen

Uno-X Mobility’s Jonas Abrahamsen had a summer he will never forget, leading the Tour de France’s polka-dot jersey for 10 days and catapulting himself into...

Read more
From triumph to turmoil: How the Women's WorldTour teams performed in 2024

From triumph to turmoil: How the Women's WorldTour teams performed in 2024

SD Worx-Protime continued to dominate the Women's WorldTour, however, it didn't always go the Dutch team's way

Read more
‘Everything is in the brain’ - Cédrine Kerbaol on daredevil descending, her breakthrough season and yellow jersey dreams

‘Everything is in the brain’ - Cédrine Kerbaol on daredevil descending, her breakthrough season and yellow jersey dreams

The Ceratizit-WNT rider talks to Rouleur about winning a stage of the Tour, shouldering pressure and keeping a level head when it matters most

Read more
Success, struggle and surprise: How did each men's WorldTour team fare in 2024?

Success, struggle and surprise: How did each men's WorldTour team fare in 2024?

For some teams, it has been an up and down season, but for others, the wins kept coming throughout 2024

Read more
Was Tadej Pogačar's 2024 racing season the greatest in cycling history?

Was Tadej Pogačar's 2024 racing season the greatest in cycling history?

After adding a fourth Il Lombardia title to round-off his stellar year, Rouleur looks at how the Slovenian's 2024 racing season stacks up against cycling's best

Read more

MEMBERSHIP

JOIN ROULEUR TODAY

Independent journalism, award winning content, exclusive perks.

Banner Image