Come si è preparato Mark Cavendish per il suo canto del cigno al Tour de France

Come si è preparato Mark Cavendish per il suo canto del cigno al Tour de France

Con l'avvicinarsi del Tour de France, l'allenatore del nativo dell'Isola di Man ci svela come si è preparato per l’ impresa storica.


Prima che Mark Cavendish si inginocchi davanti a Re Carlo III per essere nominato cavaliere, c'è ancora un'ultima storia da scrivere al Tour de France: si tratta della vittoria di tappa numero trentacinque. Parlando con l'entourage dell'atleta dell’Astana Qazaqstan, la speranza di un finale da favola si sta trasformando in crescente ottimismo. "Ricordo di aver rilasciato un'intervista prima del Tour 2021, quando Mark fu convocato all'ultimo minuto, e dissi che se fosse riuscito a vincere una tappa, allora ne avrebbe vinte quattro o cinque, perché una volta che ha preso slancio non può essere fermato. E cosa ha fatto? Ha vinto quattro tappe", racconta a Rouleur il suo allenatore Vasilis Anastopoulos.

Lo scenario, a tre anni di distanza dal Tour che gli ha conferito la seconda maglia verde in carriera, non è poi così diverso: allora aveva addosso i sogni di molti, e lo stesso accade tuttora. Era un veterano, come oggi - 39 anni contro 36; era allenato da Anastopoulos e poteva contare sia su Michael Mørkøv che su Davide Ballerini nel suo treno, e ancora oggi è così. La differenza? Stavolta la sua squadra è ancora più forte, con il suo ex compagno Mark Renshaw come direttore sportivo. "Sono molto ottimista", prosegue Anastopoulos, "perché credo che abbiamo il treno più forte del Tour. Ballerini, Mørkøv e Cees Bol sono tutti in ottima condizione e non ci sono molte squadre che possono sfidarci. E, naturalmente, l'esperienza di Mark non è seconda a nessuno, soprattutto al Tour de France".

Inizialmente il Tour dello scorso anno sarebbe dovuto essere l'ultimo per Cavendish, ma l’ex iridato ha cambiato idea dopo l'incidente che lo ha messo fuori dai giochi nell'ottava tappa. L'edizione di quest'anno, tuttavia, calerà definitivamente il sipario su una carriera scintillante fatta di 164 vittorie, e rappresenterà l'ultima occasione per riscrivere nuovamente la storia.

Ups and downs

Il project 35 è in cantiere dal 9 luglio 2021, giorno in cui a Carcassonne vinse la quarta tappa di quel Tour de France, eguagliando il record di vittorie di Eddy Merckx. Al britannico fu negata l'opportunità di tornare nella corsa transalpina l'anno successivo, mentre sfiorò il successo nel 2023 a Bordeaux durante la settima tappa, quando dei problemi con la catena negli ultimi cento metri gli negarono uno storico trionfo. Il giorno dopo, per un crudele scherzo del destino, si ritrovò a terra con una clavicola rotta.

Dopo essersi impegnato per un'ultima stagione, Cavendish ha iniziato l'annata in modo ideale, vincendo una tappa del Giro di Colombia e collezionando la sua seconda vittoria al Giro di Ungheria nel mese di maggio. Entrambi i successi sono arrivati contro avversari modesti, ma una vittoria è una vittoria, e il missile di Man ha dimostrato di aver ancora la potenza di fuoco per vincere una gara all'età di trentanove anni.

"È stata una stagione di alti e bassi", riflette Anastopoulos. "Abbiamo iniziato bene in inverno, con tutto secondo i programmi, ma ha dovuto fermarsi [prima della sesta tappa] allo UAE Tour perché non si sentiva molto bene. Alla Tirreno-Adriatico aveva ancora un brutto raffreddore e un giorno Mørkøv lo ha atteso finché non è finito fuori tempo massimo. Gli abbiamo dato un'altra chance alla Milano-Torino, ma le sue gambe non giravano. Abbiamo deciso di toglierlo dal gruppo per dargli il tempo di recuperare, perché anche se non stava così male, ha tossito per tre settimane e non era salutare farlo partecipare ad altre corse".

Mark Cavendish, Tour de France 2024

Nel suo processo di guarigione, Cavendish è tornato nella sua Isola di Man e una sera ha chiamato Anastopoulos. "Mi ha detto: 'Vasi, domani c'è una piccola gara sull'isola, posso partecipare?' e io gli ho detto 'Certo, fallo, divertiti'." E così ha fatto, pagando 20 sterline per iscriversi alla Nick Corkill Memorial Race, usando il percorso di 50 miglia per allenarsi e chiudendo in ventinovesima posizione. "Quando torna sull'Isola di Man è come se tornasse bambino", dice Anastopoulos. "E quella gara amatoriale è stata un buon allenamento per lui".

Dall'isola, Mark e la sua famiglia sono volati ad Atene nel mese di aprile, un Paese in cui lui si è allenato frequentemente nel corso delle ultime tre stagioni. "Gli piace molto la Grecia, e gradualmente abbiamo visto che la sua condizione stava migliorando di nuovo", racconta il suo allenatore. Poi c'è stato il Giro di Turchia, ma non ha ripetuto il risultato di tre anni fa, quando vinse quattro tappe. "L'abbiamo sfruttata come gara di allenamento, ma se non fosse stato per un problema meccanico nell'ultima frazione, sarebbe andato molto vicino a vincere".

Dopo altri dieci giorni in Grecia, l'atleta dell'Astana Qazaqstan è andato in Ungheria, dove ha ottenuto la prima vittoria europea dalla tappa conclusiva del Giro d'Italia 2023. "Era in forma e ha battuto Dylan Groenewegen e altri buoni velocisti", racconta Anastopoulos. "Quel giorno ha fatto un'ottima volata".

Tra il Giro di Ungheria e l'ultimo Giro di Svizzera, Cavendish ha affrontato un periodo d'altura di due settimane e mezzo in Sierra Nevada per sfruttarne i benefici al Tour de France. "Al Giro di Slovenia [che si è svolto in concomitanza con il Giro di Svizzera] c'erano più arrivi in volata, ma siamo andati in Svizzera perché il Tour de France è estremamente duro e le montagne lo aiuteranno a rafforzarsi per le salite del Tour", spiega Anastopoulos. "Ci concentreremo sul suo sprint negli ultimi dieci giorni prima della Grande Boucle".

PRONTO PER IL TOUR

Analizzando la sua condizione a meno di quindici giorni dalla Grand Depart, Cavendish ha detto riguardo al Giro di Svizzera: "L' ho superato abbastanza bene. Non avrebbe mai potuto essere una corsa ricca di vittorie di tappa per me e per il mio treno, ma noi siamo venuti qui per prepararci per il Tour de France e lo abbiamo fatto molto bene". Anastopoulos è altrettanto soddisfatto: "Ultimamente tutto è andato bene, quindi posso essere contento. Non abbiamo problemi importanti e Mark è soddisfatto della squadra e dell'equipaggiamento".

Mark Cavendish

Quindi, ce la farà? Riuscirà Sir Cav a superare Merckx e a diventare il detentore del record assoluto di vittorie di tappa al Tour de France? "Non ho intenzione di dire che vincerà una, due, tre o qualsiasi altra cosa, ma abbiamo detto fin dall'inizio della stagione che l'obiettivo è che arrivi lì nella migliore condizione fisica, e ora è dove mi aspettavo che fosse", dice Anastopoulos.

"Non posso prevedere quel che accadrà, ma siamo fiduciosi sul fatto che ci andrà in salute e con un'ottima forma, simile a quella degli anni precedenti. L'anno scorso non aveva un treno per le volate ad eccezione di Cees Bol, e la realtà è che cercava le migliori ruote per poterle seguire. Quest'anno siamo sicuri che avrà il miglior treno, non cercherà le ruote di Jasper Philipsen o di altri, e se ci atterremo al piano, tutto sarà possibile".

L'unico dubbio di Anastopoulos riguarda il modo in cui dovrà chiamare d'ora in poi Cavendish. "Devo cambiare il suo nome nella rubrica del mio telefono in Sir Mark?", ride. "Ci vorrà un po' di tempo per abituarsi, ma se c'è qualcuno che merita di essere chiamato sir, quello è Mark".



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