018. I COLORI DEL CICLISMO - Scopri l'ultimo numero di Rouleur Italia

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La prima cosa che mi ha affascinato delle corse su strada, prima ancora delle montagne e prima ancora dei protagonisti del Tour de France (che mi fanno rinnamorare di questo sport anno dopo anno), è stato il colore. Il ciclismo era uno sport dalle tonalità accattivanti e sgargianti: il giallo della maglia gialla, il blu del cielo, il verde delle montagne e ogni possibile sfumatura di ogni possibile colore nelle vivaci maglie delle squadre degli anni Ottanta, il tutto abbellito dalla luce abbagliante del sole sulle cromature. Nonostante le più recenti incursioni nei toni della terra, nel monocromo e nel grintoso bianco e nero, l’anima del ciclismo ha sempre almeno un piede nel mondo sgargiante e vivace del kitsch che attira l’attenzione, e che io adoro. Il rapporto del ciclismo con il luminescente, lo sgargiante e il fluorescente è profondo e celebrativo.

Questo è lo sport, ma pedalare è un’esperienza sensoriale tanto quanto guardare gli altri che lo fanno. Nelle ultime due settimane, le mie incursioni in campagna sono state dipinte con lo sfondo colorato delle foglie che cambiano colore, passando dal giallo all’arancione ai rossi brillanti. Certo, i colori delle foglie hanno lottato contro il cielo ostinatamente grigio dell’autunno britannico, ma il contrasto è stato comunque bellissimo. Anche le tonalità più tenui, come il verde fangoso dei campi e i sempreverdi di colore più scuro, hanno un’atmosfera e un significato tutto loro. Anche nel ciclismo, i color i posso- no essere fonte di ispirazione. La maglia gialla del Tour de France svolge il suo ruolo in modo impeccabile: è luminosa, attira l’attenzione e, allo stesso tempo, fa parte dell’iconografia e del significato profondo dell’evento. Pur non indossando spesso il giallo, nutro comunque un’affezione per questo colore perché simboleggia molto in questo sport, al punto che chi la indossa sembra fondersi con l’indumento stesso. Si parla di maglia gialla che attacca, o di maglia gialla che viene attaccata, e nell’ambiente si comprende perfettamente il significato di queste espressioni.

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Questa edizione di Rouleur Italia celebra i colori del ciclismo, sia in senso letterale che metaforico. La nostra copertina, intitolata “I colori del ciclismo”, è un’ode alla varietà di tinte che conferiscono al nostro sport un’identità unica e iconica. Tuttavia, non ci siamo limitati a mostrare semplicemente i colori; abbiamo anche esplorato le direzioni in cui le tonalità ciclistiche possono condurci. Abbiamo avuto il privilegio di intervistare due maglie gialle, il due volte vincitore del Tour de France Jonas Vingegaard e la campionessa del Tour Femmes 2022 Annemiek van Vleuten. Chi avremmo potuto includere nel nostro tradizionale articolo sull’Art Cycle, se non Mondrian, il modernista olandese dei primi del Novecento che ha semplificato la sua arte in linee rette e colori primari? I suoi disegni hanno ispirato e plasmato il celebre kit ciclistico La Vie Claire alla fine degli anni Ottanta. Inoltre, vi presentiamo un affascinante articolo su Pippo Pozzato e il suo sogno di rivoluzionare il ciclismo in Italia. 

Il ciclismo è lo sport più colorato del mondo, e questa rivista è la testimonianza vivente di questa vibrante realtà.

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