Tour de France 2024, le previsioni: chi si distinguerà nella gara più grande al mondo?

Tour de France 2024, le previsioni: chi si distinguerà nella gara più grande al mondo?

Dal vincitore della classifica generale al gregario più stakanovista, Rouleur fa le sue previsioni in vista del Tour de France 2024

Autore: Chris Marshall-Bell

Il Tour de France 2024 si appresta ad essere la corsa del Secolo, con tutti i quattro migliori corridori da classifica schierati al via con la reale ambizione di poter vincere la maglia gialla.

Partendo da Firenze – è la prima volta in assoluto che l'Italia ospita la partenza della corsa - le grandi battaglie del Tour si svolgeranno sulle Alpi, con il temibile Col du Galibier da affrontare già nella quarta tappa e la salita più alta d'Europa, la Cime de la Bonette, inserita all'interno della tappa regina. Ci sarà anche un giorno dedicato allo sterrato, un fine settimana sui Pirenei e, in rottura con la tradizione, il tutto si concluderà con una impegnativa cronometro individuale da Monaco a Nizza.

Oltre alla lotta per la maglia gialla, Mark Cavendish punta a fare la storia con la sua caccia alla vittoria di tappa numero 35.

IL VINCITORE DELLA MAGLIA GIALLA

Tadej Pogačar, Jonas Vingegaard, Primož Roglič, Remco Evenepoel: scegliete voi chi vincerà questa edizione. Tra loro hanno vinto nove degli ultimi dodici Grandi Giri, e sia Vingegaard che Pogačar possono vantare due Tour nel loro palmarès.

Il danese della Visma-Lease a Bike ha trovato il modo di far soffrire Pogačar in alta montagna, vincendo le ultime due edizioni della Grande Boucle, ma Vingegaard non corre da aprile, mese in cui si è perforato un polmone cadendo insieme agli altri al Giro dei Paesi Baschi. Nonostante abbia trascorso un mese in altura, la sua forma e la sua condizione sono un mistero.

Vingegaard beat Pogačar in last year's edition of the Tour (Image by Zac Williams/SWPix)

Pogačar, invece, ha vinto l'ultimo Giro d'Italia con dieci minuti di vantaggio e sembra essere nella miglior condizione di sempre. Viste le sue prestazioni in primavera e considerando l'infortunio di Vingegaard, per la maggior parte degli opinionisti, compresi noi di Rouleur, la superstar slovena diventerà il primo corridore a vincere Giro e Tour nello stesso anno dopo Marco Pantani nel 1998.

Anche Roglič della Bora-Hansgrohe ed Evenepoel della Soudal-Quick-Step sono caduti al Giro dei Paesi Baschi: il primo ha riportato qualche escoriazione e numerose contusioni, mentre il belga ha avuto la peggio con una clavicola fratturata. I due sono tornati in gara nel mese di giugno al Giro del Delfinato, dove Roglič ha vinto due tappe e la classifica generale, mentre Evenepoel si è aggiudicato la cronometro.

Roglič, che ha perso notoriamente il Tour nel 2020 alla penultima tappa dal connazionale Pogačar, era in una forma migliore rispetto all'atleta della Soudal-Quick Step, ma lo sloveno per l’ennesima volta ha dimostrato di essere vulnerabile agli attacchi nell'ultimo giorno. Anche su Evenepoel pendono molti punti interrogativi sulla sua capacità di tenere il passo sulle salite.

Il nostro pronostico è che tutti e quattro riusciranno ad aggiudicarsi almeno una tappa, ma forse se ne aggiudicheranno di più - una scommessa azzardata potrebbe vedere Evenepoel in maglia gialla dopo la cronometro nella settima tappa e magari tenerla fino alla diciannovesima frazione - ma servirà uno sforzo monumentale per negare la terza maglia gialla a Tadej Pogačar.

IL MIGLIOR VELOCISTA

Jasper Philipsen è stato il miglior velocista in ognuna delle ultime due edizioni, e nonostante non sia stato così dominante in questa stagione, con appena quattro successi, è ampiamente riconosciuto come l'uomo più veloce in circolazione.

Un corridore a cui basta una vittoria per tornare a casa felice è Mark Cavendish. L'atleta in forze all'Astana-Qazaqstan è al suo quindicesimo Tour, conscio del fatto che gli un solo sigillo per diventare il detentore del record assoluto di trentacinque vittorie alla Grande Boucle. Philipsen è più potente, ma Cavendish farà valere l'esperienza e il miglior treno in circolazione...e un finale da favola non è da escludere.

È raro che un velocista faccia man bassa di tutte le tappe, e a sfruttare ogni minima debolezza di Philipsen ci saranno anche Mads Pedersen della Lidl Trek, Sam Bennet della Decathlon AG2R La Mondiale e Biniam Girmay dell'Intermarché-Wanty.

 

Cavendish will be hunting down a stage win in this year's Tour (Image by James Startt)

IL MIGLIOR DEBUTTANTE

Mettere il dorsale al Tour de France è il sogno di ogni ciclista, e quest'anno sono diversi i corridori di alto livello che debuttano alla Grande Boucle. Tra questi c'è il già citato Remco Evenepoel e Juan Ayuso della UAE Team Emirates, che sarà un suo avversario in salita. 

Lo spagnolo si è classificato terzo nella Vuelta a España 2022, a soli diciannove anni, e si crede che un giorno possa emulare il suo idolo Alberto Contador vincendo il Tour de France. Il ragazzo ha già vinto diverse tappe nel WorldTour e ha fatto vedere un'abilità a cronometro pari a quella in salita. Correrà al fianco di Pogačar, ma è abbastanza forte da poter salire sul podio, proprio come ha fatto il suo compagno di squadra Adam Yates un anno fa.

Arnaud De Lie has continued to impress, but this will be his first Tour outing (Image by Zac Williams/SWPix)

Per quanto riguarda i tifosi di casa, i giovani francesi Romain Grégoire (Groupama-FDJ) e Axel Laurance (Alpecin-Deceuninck) hanno disputato finora una stagione impressionante e possono sperare di essere dentro la bagarre in quei giorni in cui verrà dato il via libera alla fuga.

GLI SPECIALISTI DELLA FUGA

A proposti di...al via da Firenze ci saranno decine di corridori che sognano di tornare a casa con almeno una vittoria in tasca grazie a una fuga.

Maximilian Van Gils della Lotto Dstny ha dichiarato a Rouleur di aver messo nel mirino cinque tappe, ma il ventiquattrenne sarà marcato stretto dopo una primavera che lo ha visto sul podio in alcune delle corse più prestigiose del calendario. Scalatore astuto e intelligente tatticamente, Van Gils è dotato anche di uno spunto veloce che potrebbe rivelarsi utile se dovesse portare altri corridori vicino al traguardo.

Ben Healy della EF Education-EasyPost è un atleta simile a Van Gils. L'irlandese ha raggiunto il picco di forma nel momento giusto, vincendo al Giro di Slovenia. Per il ventitreenne si tratta solamente del secondo Grande Giro, ma al debutto al Giro d'Italia dello scorso anno si è aggiudicato una tappa e sarà molto pericoloso in tutte le tappe di montagna.

Healy's first Grand Tour was the Giro d'Italia in 2023 (Image by Zac Williams/SWPix)

Ci sono tre corridori che parlano inglese come lingua madre che figureranno tra i favoriti ogni volta che si troveranno nel gruppo di testa: si tratta della coppia Israele-Premier Tech composta dal britannico Stevie Williams e dal canadese Derek Gee, e Matteo Jorgensen di Visma-Lease a Bike. Quest'ultimo ha avuto un esordio eccezionale all'interno del team olandese, e se allo statunitense verranno concesse delle opportunità è probabile che le sfrutti.

LA SQUADRA CON PIÙ SUCCESSO

Al Tour viene assegnato un premio alla squadra con il minor tempo complessivo dell'intera corsa, ma raramente i team puntano a primeggiare in classifica. Detto questo, la corsa per il titolo sembra già scontata, con l'UAE Team Emirates che vanta sei corridori da classifica nella line up. Inoltre, per loro si prevedono più vittorie di tappa grazie a Pogačar.

Anche l'Alpecin-Deceuninck ha ambizioni simili: accanto a Philipsen schierano il campione del mondo Mathieu van der Poel, e la coppia è stata devastante negli ultimi tempi.

Alpecin-Deceuninck will be coming to this Tour confident in their abilities to take stage wins (Image by SWPix.com)

IL MIGLIOR GREGARIO

Chiunque tra i compagni di squadra di Pogačar potrebbe portarsi a casa l'etichetta di miglior gregario, ma gestire le differenti ambizioni e personalità della squadra potrebbe non essere facile. La Visma-Lease a Bike, tuttavia, sa di poter contare sull'altruismo di Sepp Kuss, vincitore della Vuelta a España dello scorso anno. Lo statunitense è stato il miglior gregario delle ultime cinque stagioni, soprattutto in salita, e sarà fondamentale per difendere la corona di Jonas Vingegaard. Idem per Michał Kwiatkowski della Ineos Grenadiers: l'ex campione del mondo correrà il suo decimo Tour e sarà incaricato delle aspirazioni di Carlos Rodríguez, Egan Bernal e Tom Pidcock.

Un intrigo riguarda anche Mikel Landa e la Soudal-Quick Step. Allo spagnolo, dopo aver chiuso due volte in quarta posizione al Tour, viene chiesto di fare da secondo a Evenepoel. Come si evolverà la situazione è una delle tante sottotrame della corsa.

*Cover image by SWPix.com

Autore: Chris Marshall-Bell


READ MORE

‘The bike is fun, freedom and exploration’ - Ed Clancy: For the love of sport

‘The bike is fun, freedom and exploration’ - Ed Clancy: For the love of sport

Part of our series with the British Cycling Hall of Fame inductees, Clancy discusses why he believes cycling can change lives

Leer más
Cav's legacy: why there may never again be a sprinter like Mark Cavendish

Cav's legacy: why there may never again be a sprinter like Mark Cavendish

As he prepares to bow out of the sport at the end of the year, Cavendish's prolific record will stand the test of time

Leer más
Gallery: A look back at Mark Cavendish's record-breaking career

Gallery: A look back at Mark Cavendish's record-breaking career

Rouleur looks back at all the Tours Mark Cavendish has completed 

Leer más
Closing the gap: can Remco Evenepoel rise to the challenge of Tadej Pogačar in 2025?

Closing the gap: can Remco Evenepoel rise to the challenge of Tadej Pogačar in 2025?

The Belgian rider is not going to go down without a fight next season

Leer más
Max Poole on near misses, learning from the best and why Team DSM-Firmenich PostNL’s structure works

Max Poole on near misses, learning from the best and why Team DSM-Firmenich PostNL’s structure works

The British rider discusses his impressive Grand Tour debut and the work it has taken to get there

Leer más
'British Cycling has done everything for me' - Dani Rowe: From a talent ID programme to Olympic gold

'British Cycling has done everything for me' - Dani Rowe: From a talent ID programme to Olympic gold

Speaking after being inducted into the British Cycling Hall of Fame, Rowe tells Rouleur about her journey to the top of the sport

Leer más

MEMBERSHIP

JOIN ROULEUR TODAY

Independent journalism, award winning content, exclusive perks.

Banner Image