Simon Mottram pronto a lasciare la guida di Rapha

Dopo 17 anni, il fondatore dell'iconico brand inglese ha deciso di passare il testimone a William Kim

Simon Mottram, AD e fondatore del gigante dell'abbigliamento da ciclismo Rapha, è pronto a dimettersi dopo 17 alla guida dell'azienda.

Al suo posto, William Kim, ex CEO di AllSaints che ha lavorato anche con Burberry, e Gucci, assumerà il ruolo di chief executive per il business globale di Rapha. Mottram continuerà a rimanere in carica fino al nuovo anno. E anche se lascerà il ruolo di AD, rimarrà all'interno del consiglio di amministrazione e sarà ancora attivo nell'azienda.

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La creazione di Rapha (e Rouleur)

Mottram è considerato come uno dei più grandi marketer e innovatori commerciali del ciclismo moderno. Ha fondato Rapha nel 2004 insieme a Luke Scheybeler ispirandosi al team Rapha-Géminiani, una squadra di ciclismo degli anni '60 sostenuta dalla bevanda Saint Raphaël.

Foto: Peter Stuart

Il marchio ha preso in prestito la tipografia e lo stile degli anni '60 e '70 della cultura ciclistica, immergendosi nella mitologia di uno sport che – nella metà degli anni 2000 – ha vissuto una grande rinascita nel Regno Unito. Ed è in quel periodo che Mottram lanciò anche la rivista Rouleur, che allora faceva parte del marchio Rapha.

"Mi occupavo di molte altre cose", ha detto Mottram a Rouleur nel 2020. "Penso che non più di tre o quattro persone lavorassero per Rapha, quindi stavamo facendo molto con non molto poco. E non avevo alcuna esperienza in ambito editoriale".

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Mottram ha lanciato la rivista Rouleur assieme al giornalista e redattore Guy Andrews, e inizialmente pubblicavano solo poche centinaia di copie (più viste come un oggetto da collezione). Rouleur è diventata un'azienda indipendente nel 2013, e ora è completamente separata da Rapha.

Il successo di Rapha è una storia di grande riuscita commerciale a livello mondiale.

Foto: Peter Stuart

La crescita del marchio e dello sport

Rapha è diventato uno sponsor WorldTour nel 2013 quando ha iniziato a produrre l'abbigliamento del Team Sky. Quella con la squadra britannica è stata una partnership che ha elevato la loro collezione. Se, in precedenza, erano infatti votati allo stile, con Team Sky sono diventati un vero marchio da ciclismo sportivo.

Rapha è stata poi venduta agli eredi della dinastia Walmart, RZC Investments, nel 2017. L'acquisto è stato seguito da un anno difficile per l'azienda, che ha registrato una perdita di 20 milioni di sterline nel 2018. Da allora, però, il marchio è cresciuto in maniera esponenziale.

"Abbiamo avuto alcuni investimenti nel 2018, ma più che altro per aiutarci a correggere la nostra traiettoria commerciale", ha detto Mottram a Rouleur all'inizio di quest'anno. "Negli ultimi due anni, invece, abbiamo assolutamente messo le ali e fatto abbastanza soldi per investire di prima mano".

Foto: Peter Stuart

Mottram ha sempre dichiarato che Rapha era un progetto radicato nella passione per il ciclismo e nella crescita dello sport, e non aveva come obiettivo principale la crescita dei propri profitti.

"La ragione per cui ho fondato l'azienda e per cui abbiamo fatto altre cose come il lancio della rivista Rouleur, le clubhouse e i club per i membri, la pubblicazione di libri, la vendita di caffè, la produzione di CD e tutte queste cose un po' fuori dagli schemi, era – da sempre – la promozione e lo sviluppo del ciclismo", dice Mottram. "Non era un modo per incrementare i nostri margini di profitto".

"Si tratta di mettere in contatto le persone tramite la pratica sportiva e mostrare lo sport sotto una nuova luce, cercando di elevarlo. Sembra grandioso, ma si fa quel che si può, no?".

Foto: Peter Stuart

L'etica commerciale di Mottaram (55) ha da sempre trovato la linfa vitale nell'amore per il ciclismo. "La sofferenza è il cuore di questo sport - il suoi punto nevralgico", dice. "Ed è qualcosa che ha influenzato il modo in cui ho gestito l'azienda: più sforzo e maggiori benefici".

"Non c'è una sorta di pedalare facile quando dirigi un'azienda. E lo stesso è vero in molti ambiti della vita. Quindi penso che la sofferenza, questa idea che una maggiore ricompensa derivi da un maggiore sforzo, sia l'essenza del ciclismo".

Mottram ha anche detto che continuerà ad andare in bicicletta e a partecipare agli eventi Rapha.

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