Testo Originale: Rachel Jary
(Traduzione a cura di Alessandra Bucci)
“La gente dice che posso vincere tre Grandi Giri, ma se guardi il percorso puoi arrivare alla conclusione che la Vuelta non è ancora pronta per definirsi tale. È una corsa a tappe di cinque giorni, ma con una media di 96 chilometri al giorno. Spero che gli organizzatori si sveglino e capiscano perché il Giro e il Tour possono essere definiti Grandi Giri, ma la Vuelta no.”
Queste le parole insolitamente pubbliche e feroci della campionessa del mondo, Annemiek van Vleuten, in vista dell'edizione di quest'anno di Ceratizit Challenge by La Vuelta.
Prima della gara, si parlava solo di lei, ovvero se la stella olandese sarebbe stata in grado di fare il "triplo". Gia’ vincitrice del Giro d'Italia Donne e del Tour de France Femmes avec Zwift, finire con la vittoria alla Vuelta sarebbe stata un'azione eroica inaudita, sia nel ciclismo femminile che in quello maschile. Alla fine, è stata un'impresa che ha completato in modo impressionante, vincendo e dominando anche la Vuelta. Ma tra tutta l'eccitazione, Van Vleuten ha sollevato un punto fondamentale: con la sua lunghezza, la sua difficoltà e il suo percorso, il Ceratizit Challenge by La Vuelta non può essere definito un Grande Giro.
Sembra che gli organizzatori dell'evento, la società spagnola Unipublic, abbiano (giustamente) preso sul serio le critiche della Van Vleuten. La scorsa settimana, è stato annunciato che nel 2023 Ceratizit Challenge by La Vuelta sarà rinominato La Vuelta a España Femenina (con la sponsorizzazione principale della catena di supermercati Carrefour) e la gara si espanderà da cinque a sette tappe. Questo la rende la terza gara più lunga del calendario del Women's WorldTour dietro al Tour de France Femmes avec Zwift e al Giro d'Italia Donne. Grande Giro? Quasi.
(Immagine: Zac Williams / SWpix)
Non si può negare che avere più gare in agenda che portano lo stesso nome dell'equivalente maschile abbia molti effetti positivi per il gruppo femminile. Basti pensare all'incredibile clamore attorno al Tour de France Femmes inaugurale di questa stagione, un vero e proprio momento di svolta per il ciclismo femminile. Le cifre di visualizzazione erano ai massimi storici, l'interesse dei media stuzzicato, i fan gremiti sul ciglio della strada. "Sono venuti per il Tour", sono state le parole della campionessa francese Audrey Cordon-Ragot, e aveva ragione. Il fatto che la gara portasse il nome Tour de France ha attirato, per la prima volta, l’attenzione sulle corse femminili.
Inoltre il livello di copertura e l'interesse globale ricevuto dal Tour de France Femmes avec Zwift può essere attribuito anche alla sua posizione nel calendario. È iniziato lo stesso giorno in cui si è concluso il Tour, sfruttando tutta l'eccitazione e i fan dell'evento maschile, oltre a riempire il vuoto che molte persone spesso sentono una volta che le tre settimane di gare del Grand Tour si concludono bruscamente. Nel 2023, la La Vuelta d’España si svolgerà a maggio anziché nel consueto mese di settembre. È probabile che questa decisione sia dovuta all'inizio dei campionati del mondo di Glasgow all'inizio di agosto e non è chiaro se questo sarà un cambiamento permanente.
Questa posizione nel calendario significa che tutti e tre i “Grandi Giri” femminili sono ora raggruppati in successione relativamente rapida nel 2023. La Vuelta termina il 5 maggio, il Giro inizia il 30 giugno e il Tour de France inizia il 23 luglio. Tutto questo da aggiungere ad una serie di altre gare a tappe del WorldTour femminile, inclusi alcuni eventi di grande importanza come RideLondon, il Tour de Suisse e il duo di gare a tappe spagnole, Itzulia Women e la Vuelta a Burgos.
Vale la pena tenere presente la dimensione del gruppo nel ciclismo femminile rispetto a quello maschile e il numero di staff e corridori tra cui ogni squadra deve scegliere. Anche se la possibilità di scegliere tra così tante gare può essere vista come una cosa positiva per il gruppo femminile, sembra che avere tutti e tre i Grandi Giri così vicini tra loro sia un'opportunità un po' sprecata per i fan nel vedere le top rider che si danno battaglia in tre eventi consecutivi nella stagione. È probabile che molte atlete dovranno decidere quali gare fare. Senza dubbio, la corsa sarà comunque entusiasmante, ma non potremo vedere i migliori nomi del gruppo combattere tra di loro in tutti e tre i Grandi Giri.
Annemiek Van Vleuten vincitrice della seconda tappa del Ceratizit Challenge By La Vuelta 2022 (Immagine: Gonzalo Arroyo Moreno/Getty Images)
Tutto ciò forse porta alla domanda più grande se dobbiamo necessariamente provare a imitare il calendario maschile nelle gare femminili. Certo, il successo del Tour de France Femmes ne è un buon motivo, ma il Giro d'Italia Donne non è mai riuscito ad ottenere lo stesso clamore, nonostante abbia portato fin dalla sua nascita nel 1988 il nome Giro d'Italia, come la corsa maschile.
È importante non perdere di vista il fatto che il ciclismo femminile è uno sport a sé stante e ricordare che il calendario ciclistico maschile è tutt'altro che perfetto. Dal momento che abbiamo l'opportunità di non commettere gli stessi errori sul lato femminile dello sport, dovremmo stare attenti a non farlo.
L'introduzione della Vuelta a España Femenina dovrebbe essere vista, nel complesso, come una buona cosa. Se può portare a più live streaming delle gare femminili e dare al gruppo un'altra possibilità di competere in una lunga corsa a tappe che si dirige verso le alte montagne, allora questo è un passo positivo. Ma è importante fare questi passi con il pensiero e la considerazione della velocità di sviluppo di questo sport. Non vogliamo continuare a spuntare ogni corsa maschile decidendo di avere un equivalente femminile giusto per il gusto di averne uno. Il ciclismo femminile è fantastico di per sé e dovrebbe anche avere la possibilità di costruire la propria narrativa.
Ci aspettano alcuni anni interessanti per il calendario del WorldTour femminile, ma ricordandoci che questo è uno sport con una sua storia da raccontare.
Parlando con Rouleur all'inizio di quest'anno, la due volte campionessa del mondo e medaglia d'oro olimpica Anna van der Breggen l'ha espresso in modo eloquente: "Sento che ora siamo nel bel mezzo di qualcosa che sta davvero apportando grandi cambiamenti. Ma sono anche preoccupata, perché sta andando così veloce e dobbiamo farlo nel modo giusto", ha detto.
"Ora abbiamo un Tour de France Femmes, il calendario 2022 è pieno, con molte gare e molti cambiamenti nelle regole per le squadre. Mi sto già chiedendo come sarà tra un anno? Spero che ce la faremo! Ci piace moltissimo avere il Tour, puoi sentire che sta facendo una grande differenza, ma non dovremmo scomparire totalmente per questo nuovo tipo di ciclismo".