È impossibile che ogni squadra e ogni corridore esca soddisfatto da una corsa a tappe di tre settimane. Dopo 21 tappe massacranti tra Italia, Francia o Spagna, le emozioni alla fine di un Grande Giro variano drasticamente. Alcune squadre se ne vanno con pullman pieni di maglie e trofei, mentre altri tornano a casa a mani vuote, mangiati e respinti dalla brutalità della corsa. Nessuno vuole andarsene in questo modo, vittima di duri colloqui con i direttori sportivi e imbarazzati da riunioni post gara. Questo è il motivo per cui, giorno dopo giorno, vediamo corridori provare valorosamente ad assicurarsi vittorie di tappa, punti UCI o traguardi volanti.
Durante questa edizione del Giro d'Italia, ci sono state squadre che hanno fatto incetta di vittorie, a tal punto da non riuscire a rendersene conto nel momento in cui ne ottengono un'altra. La prima di queste è la UAE Team Emirates, che finora si è aggiudicata cinque frazioni grazie a un Tadej Pogačar volante - il corridore che probabilmente si porterà a casa la maglia rosa alla fine dei giochi. Anche la Lidl-Trek ha avuto un paio di settimane di gloria grazie al loro velocista, Jonathan Milan, attualmente al comando della classifica a punti con tre vittorie di tappa.
Proseguendo con i corridori che possono ritenersi soddisfatti, troviamo il belga Tim Merlier, che ha regalato due vittorie alla sua Soudal-Quick Step, e la risurrezione di Julian Alaphilippe, portatore del terzo sigillo all’interno del Wolfpack. Anche gli Ineos Grenadiers hanno ottenuto due successi di tappa con Jhonatan Narváez e Filippo Ganna (e Geraint Thomas è sulla buona strada per un podio assoluto). Insieme a loro: Cofidis, Movistar, Visma-Lease a Bike, Decathlon AG2R La Mondiale Team ed EF Education-EasyPost possono essere soddisfatti con almeno una vittoria, mentre Bora-Hansgrohe e Bahrain-Victorious ottengono un lasciapassare per la protezione efficace dei loro corridori in classifica generale.
L’altra faccia della medaglia, invece, racconta di squadre che finora hanno deluso le aspettative, lasciando a malapena il segno in questo Giro d'Italia. La Groupama-FDJ è stata tratta in salvo in qualche modo dalle prestazioni del loro giovane velocista Laurence Pithie, ma il team è stato pressoché assente in testa al gruppo. Da segnalare che il ventunenne Enzo Paleni è stato protagonista di due fughe, concludendo con un quarto posto impressionante in quel di Lucca. Questo però non è abbastanza, affinché la formazione transalpina possa lasciare il Giro soddisfatta. Negli ultimi giorni, Pithie dovrà sprintare incredibilmente bene, oppure prima di Roma avranno bisogno di tentare la fortuna con una fuga.
Un'altra squadra ad avere la pressione sulle spalle in queste ultime tre tappe è la Alpecin-Deceuninck. Sono arrivati al giro con Kaden Groves come velocista, ma l'australiano ha fallito, non riuscendo a battere avversari del calibro di Merlier e Milan negli arrivi a ranghi compatti. Nicola Conci e Quinten Hermans sono stati protagonisti di alcune azioni da lontano, facendo intravedere qualche possibilità per le tappe mosse, ma poi non sono mai sembrati nella condizione di poter lottare per una chance di vittoria. Le frazioni che rimangono si addicono alle loro caratteristiche, e c'è sempre un'occasione per Groves in quel di Roma; quindi, non tutte le speranze sono perse per la Alpecin, che può ancora tornare in corsa.
Anche la dsm-firmenich PostNL sarà amareggiata per il trattamento riservatogli dalla corsa italiana. Il loro velocista, Fabio Jakobsen, si è ritirato dopo una caduta, mentre Romain Bardet è uscito di classifica dopo alcuni giorni non dei migliori sulle montagne. La formazione neerlandese si era mostrata promettente durante la diciassettesima tappa, prendendo presto il comando e cercando di attaccare, anche se alla fine gli sforzi non sono stati ripagati. Nelle ultime tre tappe, la DSM deve continuare con questa determinazione se vuole salvare il Giro.
Altre formazioni come Jayco-Alula, Astana Qazaqstan, Arkéa-B&B Hotels e Israel Premier-Tech avrebbero voluto di più dalla Corsa Rosa, ma cadute e infortuni hanno impoverito la squadra.
Naturalmente, gli obiettivi delle formazioni World Tour sono sempre più alti rispetto ai team Professional, quindi i corridori di Polti-Kometa e VF-Group-Bardiani CSF-Faizanè possono ritenersi soddisfatti delle riprese televisive ottenute durante le fughe.
Alla fine, con solo quattro maglie in palio e ventuno opportunità per le vittorie di tappa, non c'è mai abbastanza gloria per tutti i 176 corridori partenti di un Grande Giro. Ci saranno sempre squadre che ripartiranno da zero quando la corsa finirà, ma questo non accadrà finché non taglieranno il traguardo di Roma per l'ultima volta. Fino ad allora, ci saranno ancora tre tappe per provarci, e molti corridori vorranno farsi valere.