Di rocce e di biciclette, la geologia del Tour de France

Di rocce e di biciclette, la geologia del Tour de France

Nessuna corsa su strada può essere separata dal paesaggio in cui si svolge. Per questo motivo le corse a tappe possono essere viste come un’affascinante e interattiva lezione di geografia e storia. Il professor Douwe van Hinsbergen ci spiega la geologia del Tour de France.

 

Autore: Douwe van Hinsbergen

Un estratto dell'articolo pubblicato in versione integrale su Rouleur Italia n. 9

Gli studiosi come me si occupano di ere passate, momenti molto diversi da un punto di vista geologico rispetto alla nostra epoca. È affascinante vedere come il mondo si sia sviluppato e evoluto nel tempo, ed è interessante occuparsene e cercare di capire perché la società moderna dipende così direttamente dalle risorse conservate nella crosta terrestre. Noi geologi studiamo la terra perché abbiamo bisogno di sapere come i cambiamenti innescati dai nostri progetti infrastrutturali e la combustione fossile influenzeranno il clima e la vita del nostro futuro. In questo modo, adesso che abbiamo ancora un po’ di tempo per farlo, possiamo ancora modificare il nostro comportamento e la relazione con il mondo naturale per preservare la vita coì come la conosciamo sulla terra. Per comprendere questi obiettivi, abbiamo bisogno di viaggiare nel tempo.

Come la maggior parte di voi, anche io resto ipnotizzato dagli splendidi paesaggi che accompagnano il gruppo. Il Tour e le gare a tappe sono l’occasione per scoprire aneddoti sulla storia, la cultura e l'architettura delle regioni attraversate. I telecronisti cercano spesso di inserire note culturali e naturalistiche nelle fasi di gara meno accese, quando ad esempio i fuggitivi pedalano con tre minuti di vantaggio sul gruppo e le schermaglie finali non sono ancora cominciate. Ma a differenza della maggior parte di voi, io viaggio anche nel tempo e nello spazio guardando a rocce e montagne, osservandole a bordo strada con lo stesso stupore con cui si osservano le reliquie. Mondi un tempo ricoperti di ghiaccio e di foreste pluviali, resti di enormi vulcani e alte fasce montuose che nel frattempo sono state ridotte a colline, macerie schiacciate e poi sollevate fino a diventare le catene montuose che conosciamo oggi.

Non sono un pazzo allucinato che vede fantasmi. Ok, forse un po’ lo sono, ma sono soprattutto sono un geologo — e studio la struttura e la composizione del sottosuolo e la lunga storia (a volte milioni di anni) che ha portato il sottosuolo a essere ciò che è oggi. Esiste un'ampia comunità globale di scienziati che studia i processi del passato geologico per comprendere le sfide e le opportunità che la Terra ci offre oggi. Nella società moderna, nell’era della iperspecializzazione, i geologi non sono esattamente al centro dell'attenzione. Quanti ne conoscete? Tuttavia, guardatevi intorno: tutto ciò che non è fatto di legno o di stoffa è stato trovato da un geologo. Le ceramiche del vostro bagno provengono da una cava di roccia in cui è stata estratta - per esempio - l'albite. Il vostro cellulare contiene decine di depositi di minerali provenienti da tutto il mondo. In passato i geologi cercavano soprattutto petrolio e gas. Ma altri geologi - quelli che studiano il clima del passato geologico della Terra - hanno scoperto che l'aumento di CO2 riscalda il pianeta e, se lo si fa troppo rapidamente come stiamo facendo, ha effetti catastrofici. Quindi ora stiamo cercando di sviluppare una società alimentata da energia sostenibile, che richiede la ricerca di nuovi giacimenti di minerali, come quelli di rame. La nostra società è un po' come una pianta: quasi tutto ciò che usiamo per farla crescere proviene dal sottosuolo. E nelle nostre ricerche abbiamo imparato molto sulla storia del pianeta.

Ogni anno, l'organizzazione del Tour de France fornisce ai commentatori televisivi un documento di lavoro con aneddoti e storie. Dopo tutto, una delle idee originali del Tour era quella di pubblicizzare e promuovere la bellezza della Francia. Così a mia volta ho deciso di fare qualcosa di simile e ho iniziato a spiegare alcune cose sulla geologia di ogni tappa in brevi post.

Quando ho iniziato a studiare la geologia della Francia in modo più approfondito, ho capito subito che esiste un legame diretto tra la geologia di una tappa e il tipo di ciclista che la vincerà. La geologia della Francia può essere suddivisa grossolanamente in tre tipi: bacini sedimentari, massicci cristallini e giovani fasce di alta montagna. 

I bacini sedimentari sono regioni che hanno subito una subsidenza, in cui si sono formate depressioni che sono state riempite da detriti, sabbia e argilla proveniente da regioni più elevate — o dove le barriere coralline e altre forme di vita marina hanno creato calcari. Queste depressioni possono formarsi a causa dello stiramento della crosta terrestre. Questo stiramento può essere di lieve entità, di alcune decine di chilometri, e può portare alla formazione di valli di frattura (come la frattura del Reno tra i Vosgi, la Foresta Nera in Germania, o la frattura del Rodano tra le Alpi e il Massiccio Centrale) o di mari poco profondi (come il Mare del Nord oggi, o i bacini di Parigi e dell'Aquitania nel passato geologico). Lo stiramento può anche spezzare i continenti in due lungo una dorsale medio-oceanica, dove si forma nuova crosta. Questo è accaduto nel Golfo di Biscaglia, quando l'Iberia si è staccata dalla Bretagna circa 150 milioni di anni fa, e sulla costa meridionale della Francia, dove la Corsica e la Sardegna si sono staccate circa 30 milioni di anni fa. Ma i bacini sedimentari possono formarsi anche perché la crosta viene sovraccaricata da un grande ammasso roccioso, come nel caso delle Alpi e dei Pirenei. E questi bacini, pieni di sedimenti, normalmente non hanno rilievi notevoli dal punto di vista topografico: ecco il terreno ideale per i velocisti!

I massicci cristallini della Francia invece, portano in superficie rocce che si sono formate in profondità. Queste rocce sono ad esempio grandi corpi di granito, che chiamiamo "plutoni" o "intrusioni". Il granito è una roccia formatasi dal magma. In pratica, questi plutoni di granito, che spesso hanno un diametro di molti chilometri, sono antiche camere magmatiche che esistevano al di sotto di grandi vulcani. I magmi dei massicci cristallini francesi si sono formati al di sopra delle zone di subduzione, come nell'Anello di Fuoco intorno al Pacifico. Le camere magmatiche si sono formate quando le rocce a grande profondità, spesso nel manto terrestre, si sono parzialmente fuse e il materiale fuso ha formato dei canali per risalire verso la superficie trovando la strada attraverso la crosta. Le rocce che circondano queste camere magmatiche possono essere costituite da sedimenti o da rocce magmatiche più antiche e, alla profondità in cui si formano le camere magmatiche (circa 10-20 km), si sono tipicamente ri-cristallizzate. Quando le rocce vengono sepolte, ad esempio perché la crosta è stata spinta a formare una grande cintura montuosa, si trasformano a causa della pressione e delle elevate temperature. I loro grani e minerali originali si trasformano successivamente in nuovi minerali che più stabili. Come regola generale, se una roccia è lucida e platinata, allora è metamorfica. Le rocce metamorfiche e magmatiche sono costituite da cristalli e sono quindi chiamate "cristalline". Ma queste rocce si sono apparentemente formate a 10 o 20 km di profondità nel sottosuolo, quindi come sono arrivate in superficie? Ebbene, i massicci cristallini della Francia hanno più di 300 milioni di anni e l'erosione può fare molto in questo lasso di tempo.

I massicci cristallini della Francia comprendono il Massiccio Armoricano della Bretagna, da cui è partito il Tour del 2021, il Massiccio Centrale e il Morvan della Francia centrale, e i Vosgi della Francia nord-orientale. Questi massicci cristallini della Francia erano un tempo parte di una cintura montuosa con grandi vulcani, un po' come le Ande, e dopo 300 milioni di anni di erosione sono ora ridotti a montagne con salite di seconda categoria: il terreno ideale per le fughe e i puncheur!

Alta montagna

Le alte montagne che circondano la Francia non contengono molti vulcani o intrusioni. Sono costituite da rocce piegate e accartocciate che si sono staccate da placche scese nel manto terrestre - il processo che chiamiamo subduzione. A sud-est ci sono le Alpi, a sud-ovest i Pirenei, che in passato erano due zone di subduzione separate. 

Nelle Alpi, l'Europa si è immersa sotto una placca tettonica che - 220 milioni di anni fa - si staccò dall'Africa settentrionale sostenendo un altro continente. Questo continente è noto come Adria ed è tuttora sottostante alla pianura padana così come Gargano e Puglia, al mare Adriatico, alle penisole della Croazia (Istria) e all'Albania occidentale. Un tempo l'Adria era molto più estesa di oggi (Grande Adria) e si estendeva dalle Alpi fino al confine con l'Iran e la Turchia attuali. Tuttavia, quasi tutta la sua superficie si è sottratta e solo la crosta superiore rimane intatta nelle fasce montuose della regione mediterranea. 

Nelle Alpi, invece, la Grande Adria si trovava nella placca superiore e ha scavalcato la placca europea. Le rocce sedimentarie depositate nei bacini della placca europea, e occasionalmente anche le rocce dei massicci cristallini sottostanti a questi bacini, sono state raschiate e ammassate davanti ad Adria. Questo processo è iniziato circa 85 milioni di anni fa ed è terminato circa 7 milioni di anni fa, quando si è formata la parte finale e frontale delle Alpi, nei Monti del Giura. Questo grande ammasso di sedimenti di margine è noto come Alpi. Se si tengono gli occhi aperti, si possono vedere alcune delle grandi e spettacolari pieghe che si sono formate durante questo processo.

Nel sud-ovest, i Pirenei si sono formati a causa di un processo simile, ma qui l'Europa si trovava nella placca superiore. La maggior parte dei Pirenei si è formata perché l'Iberia è stata spinta al di sotto del margine europeo meridionale ed è stata raschiata via nel processo. I sedimenti dell'Iberia settentrionale furono spinti verso i Pirenei meridionali e gli alti Pirenei sono di nuovo le rocce degli antichi massicci cristallini. I Pirenei settentrionali sono costituiti dall'Europa meridionale accartocciata. Queste spettacolari e ripide fasce montuose sono, chiaramente, il terreno degli scalatori.

[bio]: Douwe van Hinsbergen ha 45 anni ed è geologo e professore di Tettonica globale e Paleogeografia all'Università di Utrecht, nei Paesi Bassi. Si occupa di ricerca sulla tettonica delle placche, sui processi di formazione delle montagne e sulle ere passate dove la vita, il clima e la geografia erano molto diverse da quelle attuali. Come ciclista amatoriale, sta lontano dalle montagne il più possibile e preferisce le tappe pianeggianti e le cronometro.

Autore: Douwe van Hinsbergen


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