GENESI DI UN CAPOLAVORO

GENESI DI UN CAPOLAVORO

Il nuovo telaio monoscocca di BMC è così leggero ed elegante che è stato battezzato "The Masterpiece". Abbiamo parlato con l'ingegnere che ha concepito il suo design rivoluzionario


Testo e fotografie di James Startt

Articolo realizzato in collaborazione con BMC

Possiamo dire che pochi produttori di biciclette al mondo possono definire una loro creazione “un capolavoro", senza sembrare pretenziosi. BMC è forse una delle rare eccezioni. A conti fatti, l'azienda svizzera costruisce da molti anni ormai biciclette per i più grandi talenti del ciclismo mondiale: dal campione del Tour de France Cadel Evans, passando per medaglie d'oro olimpiche come Greg Van Avermaet, fino a campioni del mondo come Philippe Gilbert e Pauline Ferrand-Prévot. BMC ha affinato la costruzione di telai in fibra di carbonio investendo in ricerca e innovazione tecnologica, fino a raggiungere i vertici tecnici di questo segmento. Per cui, se un nuovo modello viene battezzato Masterpiece, vale la pena di andare a fondo e cercare di capire.

Che cos'è il BMC Masterpiece? 

"Masterpiece nasce dalla nostra ambizione, nata tanti anni fa, di avere un prodotto che esce ed è già un prodotto finito", spiega Stefan Christ, responsabile della ricerca e dello sviluppo di BMC. Ingegnere dei materiali compositi, Christ è stato a lungo affascinato dall'idea di produrre un telaio in carbonio in un unico pezzo, resistente e stabile come quello delle loro collaudate biciclette da strada, ma ancora più elegante e leggero. Il risultato è il Masterpiece, un telaio realizzato a mano da un solo artigiano dall'inizio alla fine, applicando meticolosamente ogni strato di carbonio in modo che tutte le fibre risultino perfettamente allineate. Non ci sono sovrapposizioni inutili che possono apparire visivamente imprecise e appesantire il telaio, nel Masterpiece. I risultati di questo lavoro, guardando da vicino il telaio, sono sorprendenti. 

"Sono in BMC da 15 anni. Quando sono arrivato a lavorare qui, la mia prima sfida lavorativa è stata quella di risolvere i problemi di controllo qualità della Pro Machine", spiega Christ. "Era una bici fantastica, ma avevamo qualche problema di rotture, in qualche caso. Il telaio era composto da nove parti incollate tra loro e presto ci siamo resi conto che i punti di incollaggio erano sensibili e che stavamo lisciando eccessivamente tramite sabbiatura queste sezioni, per rendere la superficie sempre più liscia. Era un'operazione fatta a mano semplicemente, in alcuni casi, eccessivamente approfondita".

Tutte le sfide tecnologiche, sebbene all'inizio appaiano frustranti, si portano sempre dietro un bagaglio d’informazioni importanti per le evoluzioni future, e così è stato per Christ e per l'intero team della BMC. "È stato un grande punto di svolta per noi, da quell’esperienza abbiamo iniziato a produrre telai con meno pezzi, con meno incollaggi, riducendo così drasticamente i rischi di rottura e incrinature. In un certo senso quello è stato anche il punto di partenza per il Masterpiece, che è essenzialmente un monopezzo che esce direttamente dallo stampo. Il Masterpiece è il risultato di anni e anni di lavoro, di ricerca e di evoluzione tecnologica".

Christ spiega la genesi del Masterpiece dal profondo dell'Impec Lab della sede BMC di Grenchen, in Svizzera. Poche persone, anche all'interno dell'azienda, hanno accesso al laboratorio, perché è qui che vengono custoditi i più grandi segreti dell'azienda. Ed è esattamente qui, in questo laboratorio in cui ci troviamo, che nascono anche i sogni più grandi. 

Parlando con Christ è chiaro che la realizzazione del Masterpiece è stato una vera e propria sfida, una questione di passione. Osservando alcune delle biciclette originali con cui correva Cadel Evans, e poi una di queste, si rimane senza parole. Sembrano passato anni luce.

"Prima nei telai rimanevano filamenti di carbonio liberi di muoversi, e si potevano vedere attraverso i diversi strati di carbonio e attraverso la vernice trasparente", spiega Christ. "Il Masterpiece è molto liscio già quando esce dallo stampo. In sostanza, lo si estrae, si eliminano quei minimi avanzi di resina lungo le linee di stampaggio e il telaio è pronto. Per riuscire ad arrivare a questo risultato, serve una qualità produttiva superlativa. Per fare in modo che il carbonio risulti perfetto appena fuori dallo stampo, senza ulteriori ritocchi, serve essere estremamente precisi. Ogni fibra deve essere posizionata esattamente al suo posto. Lavoriamo a stretto contatto con un fornitore in Germania che comprende quest’esigenza di perfezione anche visiva e spende quasi tre volte più tempo per le fibre con cui realizziamo la Masterpiece, rispetto a qualsiasi altra bicicletta prodotta, da noi o da altri produttori. Serve che ogni filo di carbonio sia allineato, se una piccola fibra di carbonio non è allineata, compromette il risultato dell’intera bicicletta. Non sottolineerò mai abbastanza la quantità di tempo necessaria a produrre ciascun telaio Masterpiece".

In un altro angolo della fabbrica, Nicola Widmer, uno dei maestri meccanici di BMC, dà gli ultimi ritocchi a un altro ordine speciale Masterpiece. "Lavoro in BMC da tre anni", dice Widmer, che ha completato il rigoroso programma di studi triennale svizzero per meccanici di biciclette. "Qui lavoro su tutte le bici: da strada, da montagna, lifestyle...". Ma costruire una Masterpiece è davvero qualcosa di unico. Sai che il telaio è fatto a mano e che stai realizzando un pezzo unico. Ogni bicicletta è leggermente diversa nei riflessi e nell’opacità della fibra. La qualità costruttiva è sempre la stessa ma l’aspetto, la disposizione delle fibre come se si trattasse d’impronte digitali, sono diverse. Cose del genere rendono davvero unica la Masterpiece. È qualcosa di speciale".

Per molti versi, l'elegante Masterpiece nero opaco incarna l'idea che la forma segue la funzione. Il fatto che il telaio sia privo di vernici o di finiture elaborate è una scelta voluta, in quanto consente all'occhio di concentrarsi sulle fibre di carbonio e al tempo stesso di risparmiare peso. Il Masterpiece è infatti più leggero di ben 200 grammi rispetto alla Teammachine SLR01 ad esempio, un’altra grande bici prodotta da BMC. 

Queste scelte hanno indirettamente anche delle conseguenze per lo sponsor di una squadra professionistica che utilizza biciclette BMC. "Se un giorno dovessimo conquistare la maglia gialla o rosa, il giorno dopo non ci sarà una versione della Masterpiece gialla o rosa", dice ridendo Christ. "Perché spendere tutto questo tempo e fatica per risparmiare 200 grammi di peso, se poi il telaio viene ricoperto di vernice? Possiamo verniciare le scritte di giallo o di rosa, ma niente di più".

La nuova Teammachine è chiaramente oggi il modello all'avanguardia di BMC. "Oggi non è possibile trovare un telaio da 700 grammi così pulito, così elegante e con una simile trasmissione della potenza", afferma Christ. "Abbiamo preso la tecnologia della Teammachine SLR01, che è una bicicletta molto equilibrata in termini di rigidità e comfort e abbiamo ottenuto una diminuzione di peso di 200 grammi. Tecnologicamente abbiamo fatto molta altra strada dalla Pro Machine e dalla Teammachine, che erano e restano prodotti di altissima qualità. La Masterpiece è un grande passo in avanti. Il suo rapporto rigidità-peso è al momento attuale qualcosa di ineguagliabile".

Ovviamente la Masterpiece ha un costo e il fatto che la produzione richieda tre volte più tempo rispetto al normale, si riflette sul prezzo. Anche per i professionisti del team AG2R-Citroën sponsorizzato dalla BMC, la Masterpiece rimane un telaio esclusivo, e finora solo pochi corridori ne hanno ricevuto uno. Ben O'Connor è stato il primo a riceverlo dopo il quarto posto al Tour de France 2021. Bob Jungels ne ha ricevuto uno dopo la vittoria di tappa in solitaria al Tour dell'anno scorso. 

Nonostante i costi comunque, che variano a seconda del tipo di montaggio scelto, costruzione, gli ordini rimangono elevati. "Molte persone che acquistano la Teammachine possedevano già in precedenza la Roadmachine. Ora succede la stessa cosa con la Masterpiece. In molti affezionati del marchio hanno seguito lo sviluppo della nuova bici top di gamma e vogliono passare a una bicicletta ancor più leggera con più leggerezza ed eccellenza costruttiva assoluta. La maggior parte di coloro che acquistano la nostra Masterpiece sono ciclisti appassionati che pedalano molto. Ovviamente c'è la questione del prezzo, che non è secondaria, ma chi compra la Masterpiece cerca prima di tutto qualcosa di unico".

Christ mentre racconta si ferma un attimo e fa una pausa guardando la Masterpiece. La solleva e se la rigira tra le mani, guardandola da varie angolature. Il capolavoro è un po’ come fosse un suo figlio. Per Christ, così come per l'intero team BMC, per tutti gli uomini impiegati nell’azienda, la Masterpiece non è altro che un sogno che diventa realtà.



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