Pianista, studentessa, campionessa del Mondo. La straordinaria vita di Elisa Balsamo

Rouleur ha avuto l'occasione di incontrare la neo campionessa del mondo su strada – e ne siamo rimasti profondamente affascinati

Già dalla sua prima risposta ci risulta chiaro che Elisa Balsamo non sia soltanto un'eccezionale campionessa del mondo. Elisa Balsamo è anche una professionista straordinaria.

“Sto studiando letteratura moderna e contemporanea, affiancata da storia, storia dell'arte, linguistica e filologia”, dice. "Spesso mi ritrovo a leggere e studiare nell’auto della squadra o in aereo".

A soli quattro esami dalla laurea all'Università di Torino, Balsamo — che è anche un'accanita lettrice di romanzi storici — si era portata qualche libro anche al Giro Donne: “È un po' difficile studiare durante le corse a tappe, non riesco a fare molto, quindi leggo solo un ogni tanto».

La Parigi-Roubaix donne in una galleria fotografica

Una laurea dietro l’angolo, una maglia iridata su strada, più un argento e un bronzo ai Mondiali in pista. Per la 23enne originaria di Cuneo, l’ultimo mese è stato sicuramente molto importante. Ma come’è cambiata la sua vita dopo la vittoria contro Marianne Vos a Lovanio? "Ho fatto molte interviste e molte persone si sono interessate a me", dice. “Tuttavia, non sono cambiata: sono sempre la stessa persona. Anche se riconosco che molti mi chiedono fotografie e mi incitano quando passa il gruppo. E questo mi rende felice".

I Mondiali sono stati una grande rivincita personale per Balsamo. La vittoria più importante della sua carriera è arrivata infatti sei settimane dopo il momento forse più difficile. Dopo aver trascorso la maggior parte della stagione a prepararsi per le Olimpiadi, gli incidenti nell'omnium e nel Madison hanno distrutto le sue ambizioni di medaglia. Balsamo era uscita dai Giochi Olimpici di Tokyo devastata.

Ma le lacrime si sono asciugate in fretta e la sua attenzione si è rapidamente rivolta ai Campionati del Mondo in Belgio. “Sono andata lì sperando di portare a casa una medaglia. Ma non avrei mai pensato di vincere il titolo. È stata una sorpresa anche per me", confessa.

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Una squadra azzurra in forma impeccabile è stata la chiave di volta della vittoria di Balsamo. Elisa Longo Borghini e Marta Bastianelli hanno  marcato ogni attacco sin dalle prime frazioni di corsa, mentre la stessa Balsamo è rimasta nelle prime posizioni del gruppo per tutto l’arco di gara. “Ogni compagna di squadra ha lavorato per me, e sono state semplicemente fantastiche. Senza di loro tutto questo non sarebbe stato possibile».

Lo sprint di Balsamo si apprezza ancora di più in quanto a potenza quando si considera il fatto che l’azzurra ha battuto una leggenda del ciclismo femminile come Marianne Vos. “Era un mio idolo quando ero più giovane e lo è ancora adesso. Lei è un esempio per me perché ha vinto tutto. Batterla rende la maglia ancora più speciale", ha confessato Balsamo.

Dopo la sua vittoria, il telefono di Balsamo è esploso di messaggi. Ma lei, nei giorni successivi, ha preso il tempo per rispondere a tutti. E questo è un segno che contraddistingue una campionessa anche quando non è in sella. 

Musica

Nata nel febbraio 1998, Balsamo è cresciuta a Cuneo, ai piedi delle Alpi. Prima di dedicarsi completamente alle due ruote, ha trascorso l’adolescenza sulle piste da scie e studiando pianoforte. “Chopin è il mio compositore preferito. Quando smetterò di correre, mi piacerebbe tornare a suonare il pianoforte perché lo amo davvero", dice.

Balsamo insiste che se dovesse suonarlo adesso, non riuscirebbe perché ha perso la mano. “Forse qualcosa di facile, ma niente di più perché il pianoforte ha bisogno di molto tempo per esercitarsi. È un po' come andare in bicicletta, almeno tre o quattro ore al giorno».

Balsamo alla Parigi-Roubaix (Photo credit: CorVos/SWpix.com)

Talentosa anche al pianoforte, Balsamo lo è ancora di più in bicicletta. Infatti è un'atleta che vince allo sprint, ma che sta con le migliori anche sulle salite più dure. Un binomio che la piazza regolarmente nelle top-10 delle gare WorldTour, anche se raramente sul gradino più alto del podio. Quest’anno, infatti, prima della maglia iridata a Lovanio, aveva vinto solo un evento, il GP Oetingen a marzo.

Da quando è diventata professionista nel 2017, ha sempre corso per il team Valcar, una squadra sponsorizzata da un'azienda di fresatura e tornitura di metalli. La squadra è stata come una seconda famiglia per lei, e il manager Davide Arzeni si è sempre assicurato di non bruciare le tappe del suo sviluppo atletico. Basta vedere la reazione delle compagne di squadra dopo la vittoria di commiato di Balsamo al Women's Tour per avere una prova concreta della loro unione.

Alla ricerca della perfezione

In bici, ma non solo, Balsamo si descrive come una perfezionista, quasi mai contenta delle sue prestazioni. Un approccio che l’ha guidata in passato e che la guiderà verso le ambizioni future: “I Mondiali in Belgio erano sostanzialmente una Classica, quindi ho capito che posso fare bene nelle gare di primavera. Sarebbe un sogno vincere una Classica”.

Dal 2022 Balsamo correrà per la Trek-Segafredo, dove raggiungerà cicliste del calibro di Lizzie Deignan, Ellen van Dijk ed Elisa Longo Borghini. "Mi piace molto la squadra, sono molto organizzati e si prendono cura di ogni dettaglio", dice. "E ho solo 23 anni, quindi c'è molto da imparare da queste campionesse. So che possono insegnarmi molto".

Questo fa sembrare che ci sia ancora margine di miglioramento. "Lo spero. Ne sono sicura", dice.

Photo: Peter Stuart/ Rouleur

La mia ultima domanda ha infine aperto la riservata Balsamo più di quelle precedenti. Cosa cambierebbe nel ciclismo femminile? “È difficile scegliere un solo aspetto. Penso che negli ultimi anni ci siano stati molti cambiamenti positivi e spero che le cose continuino ad andare nella giusta direzione. Le squadre ora sono molto più strutturate e gli organizzatori stanno organizzando molte gare maschili e femminili, come la Parigi-Roubaix. Spero che tutti i grandi eventi del calendario abbiano gare femminili”.

“E spero che i giornalisti e i media ci diano più copertura. Perché purtroppo, se non è in diretta tv, i tifosi non possono vedere il ciclismo femminile. Ma il nostro sport è così bello. O quando si tratta di giornali e riviste, molti avevano una foto di [Filippo] Ganna in copertina, ma non mia. Quindi spero che queste cose cambino, penso che sia importante”.

Il ciclismo femminile sta vivendo un vero e proprio cambio della guardia in quanto le dominatrici olandesi (Anna van der Breggen, Marianne Vos e Annemiek van Vleuten) si stanno ritirando, o stanno entrando negli ultimi anni della loro carriera. Dovremmo quindi abituarci a vedere la straordinaria Elisa Balsamo protagonista nelle prossime stagioni. Ci sono infatti ancora molti capitoli che devono essere scritti nella storia di questa amante di libri.

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