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“Il Tour, è il Tour”
A noi italiani scoccia ammetterlo. Snobbiamo quasi la Vuelta e pensiamo al Giro d’Italia come alla gara a tappe più bella del mondo, forse lo è per davvero. L’evidenza che il Tour sia il più rilevante della corsa rosa ci crea un po’di malcelato fastidio. I Grandi Giri sono una delle colonne portanti del ciclismo di oggi e di ieri, lo strumento attraverso cui la passione di un tifoso può essere forgiata giorno per giorno, per periodi di tre settimane alla volta, grazie alla televisione. Correre un grande giro è il sogno proibito di ogni giovane ciclista. Vincerlo significa entrare nella storia dello sport, del costume e della società. I grandi giri sono molto di più che competizioni agonistiche.
Per Tadej Pogačar arrivare alla vittoria del Tour de France e alla doppietta l’anno successivo è stato un lampo, un sogno che si è avverato prima del tempo. Tadej è giovane e forte, sarà lui il corridore che dominerà i grandi giri dei prossimi anni? Andy McGrath lo ha intervistato.
Il tifo per un grande campione come Lance Armstrong è travalicato in molti casi nella devozione assoluta. Raccontare la storia della passione per Lance significa raccontare una storia di seduzione e abbandono. Caro Lance è un'opera narrativa di Philippa York e ci porta indietro nel tempo, agli anni di Tour tenuti in pugno dal corridore texano.
Cosa è un grande giro? Agonismo o costume, o tutte e due le cose insieme? Proprio come Lo Squalo non è un film che parla di squali, Giro d’Italia, Tour de France e Vuelta non sono soltanto corse di biciclette.
Marianne Martin oggi è stata la vincitrice del primo Tour de France femminile, nel 1984. Insieme a lei, alla vigilia del nuovo inizio del 2022, ripercorriamo le vicende e la magia della edizione numero uno.
Moser o Saronni? Il tifo ciclistico italiano si è sempre diviso in rivalità e dualismi, a volte costruiti ad arte. Nella intervista di Marco Pastonesi sono i protagonisti stessi, Francesco e Beppe, oggi soltanto ex-rivali, a raccontare aneddoti divertenti e retroscena.
Come si garantisce ai telespettatori che le riprese dall’elicottero non mostrino falli giganti o scritte che inneggiano alla violenza, alla politica e alla protesta? Si mettono in azione due artisti della pennellessa per trasformare disegni volgari in leggiadre farfalle, sigle politiche in anagrammi innocui e incomprensibili. Abbiamo passato una giornata con loro.
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