Rouleur Italia racconta il ciclismo come espressione culturale, mettendone in luce la dimensione sportiva insieme alla sua bellezza, alle sue radici e al suo significato più profondo.
Nel numero 26 abbiamo raccolto voci, paesaggi e storie per restituire le tante sfumature di una passione che attraversa luoghi e generazioni, nel periodo dell’anno in cui il Giro d’Italia accende l’entusiasmo di un intero Paese.
Come afferma Daniele Bennati nelle pagine del magazine: “Il Giro d’Italia ha un potere unico: riesce a coinvolgere anche chi, solitamente, non segue il ciclismo. Le sue tappe, i paesaggi, la fatica dei corridori… tutto si trasforma in un racconto epico”.
Siamo andati in Toscana, a Lucca e Pisa, collegate nell’edizione 2025 del Giro d’Italia da una cronometro, per mostrare come il ciclismo, oltre alla rivalità sportiva, sappia creare legami e abbattere le distanze.
Siamo andati in Friuli Venezia Giulia per raccontare la quattordicesima tappa, che parte da Treviso e arriva a Nova Gorica/Gorizia. Le città gemelle di Gorizia e Nova Gorica si trovano a cavallo del confine tra Italia e Slovenia, e rappresentano un simbolo concreto di convivenza e dialogo tra culture. Separate per oltre mezzo secolo da muri e recinzioni, oggi sono Capitali europee della cultura 2025.
Abbiamo viaggiato tra le pagine di Il dio di Roserio di Giovanni Testori, il più grande romanzo sul ciclismo della letteratura italiana, a cui Elisa Balsamo ha dedicato la sua tesi di laurea. E abbiamo raccontato la storia di Francesca Baroni, stella del ciclocross e atleta sorda.
In questo numero trovano spazio anche le voci di due grandi campioni: Richard Carapaz, vincitore della maglia rosa nel 2019, e Gianni Bugno, trionfatore nel 1990 e tra i pochi ad aver indossato la maglia dalla prima all’ultima tappa del Giro.
A Siena abbiamo incontrato Moreno Moser, nella città dove ha scritto una delle pagine più belle della sua carriera, e rivolto domande dirette a Soraya Paladin, con l’intento di far emergere la persona dietro l’atleta.
A Milano abbiamo ripercorso la storia della famiglia Molteni, che va ben oltre il ciclismo: chiacchierando con Mario Molteni, abbiamo scoperto un’eredità di sport e solidarietà che continua a lasciare il segno.
Siamo anche entrati nel mondo dei BikeHotels Südtirol, dove l'accoglienza su misura e la passione per la bici si fondono per offrire esperienze indimenticabili in Alto Adige.
Non perderti storie, volti e territori che raccontano il ciclismo nella sua forma più autentica.