Le menti dietro al record

Le menti dietro al record

Lo scorso ottobre Filippo Ganna ha stabilito un nuovo straordinario record dell'ora di 56,792 chilometri. Siamo andati in Svizzera per assistere al suo tentativo e abbiamo parlato con il team, i tecnici e i fornitori che hanno lavorato con lui. 

Giro 2023

Testo e fotografie di James Startt

Il record dell'ora è una delle massime espressioni del ciclismo, una prova di resistenza e velocità ai limiti delle capacità umane e il recente tentativo di Filippo Ganna di stabilire un nuovo record era uno degli eventi più attesi della stagione 2022. Ganna è campione olimpico e mondiale ed è considerato il più forte corridore a cronometro della sua generazione. Inoltre ha una grande esperienza in pista.

Il risultato finale del suo tentativo non ha lasciato spazio a dubbi: non solo ha frantumato il record precedente, ma ha anche superato il mitico riferimento di 56,375 km stabilito nel 1996 da Chris Boardman utilizzando la famosa posizione "superman", da tempo vietata per l’evidente vantaggio aerodinamico che tale assetto comporta. 

Se i 56,792 km di Filippo Ganna sono stati l’espressione di una gigantesca prestazione fisica, non si può non considerare la meticolosa pianificazione che ha accompagnato il progetto. Sebbene lo sforzo fisico sia durato “solo” 60 minuti, la preparazione ha richiesto mesi di lavoro da parte di alcune delle menti più competenti del ciclismo moderno. 

"Mi sento fortunato perché non devo pensare", ha detto Ganna il giorno prima di partire per la sua storica corsa. "Dietro al mio tentativo c'è un super team. Sono loro a pensare per me, il mio compito è imparare quello che dicono e spingere sui pedali".

Per l'assalto al record Filippo Ganna ha potuto contare sull’apporto di alcune delle migliori menti dello sport, tra questi il Performance Director di Ineos Grenadiers, Rod Ellingworth, il suo storico allenatore Dario Cioni e Dan Bigham, l’asso nella manica del team, l’atleta che prima di lui soltanto pochi mesi prima aveva stabilito il record dell'ora spostandolo a 55,548 km.

I dati e l'esperienza acquisiti con il record di agosto sono stati di un valore importantissimo. È stato proprio Dan Bigham il collegamento più importante tra Filippo Ganna e il suo staff. Il lavoro di Bigham ha portato al progetto dati, informazioni tecniche ma soprattutto feedback riguardanti l’impegno fisico e mentale necessari a presentarsi in condizioni ottimali e con soluzioni di avanguardia al via per il record. 

Tutti gli sponsor della squadra sono stati coinvolti. BioRacer, sponsor della squadra per l'abbigliamento, ha sviluppato un body specifico mentre Pinarello ha prodotto un rivoluzionario telaio in alluminio stampato in 3D. Princeton Carbonworks ha fornito le ruote in carbonio ma soprattutto ha realizzato un’enorme quantità di test in galleria del vento per arrivare a mettere a disposizione di Filippo Ganna il meglio attualmente disponibile in termini di efficienza e aerodinamica. 

Il team che nel ciclismo professionistico ha elevato ad arte la filosofia dei ‘marginal gains’ non ha lasciato niente di intentato. 

Una delle difficoltà principali della sfida era incastrare il tentativo e la possibilità di prepararsi adeguatamente in un calendario stagionale fittissimo.

"Filippo è uno di quei corridori che ha sempre diversi obiettivi in ogni stagione", ha spiegato Dario Cioni, che segue Filippo Ganna sin da quando è arrivato alla squadra. "Inizialmente volevamo tentare il record dell'ora subito dopo il Tour de France e prima dei Campionati del Mondo, per sfruttare la forma fisica costruita in un grande Giro. Poi però ci siamo resi conto che Filippo era uscito dalle tre settimane più affaticato di quanto immaginassimo, quindi abbiamo smesso di pensare a quella possibilità. Ci siamo anche subito resi conto che non ci sarebbe stato il tempo sufficiente per tentare il record prima dei Mondiali su strada, che si svolgevano in  Australia, complicando ulteriormente le cose. Calcolando il tempo necessario per recuperare il jet-lag e la fatica dei viaggi abbiamo fissato la data dell’8 ottobre, poco prima dei Campionati del Mondo su pista". 

Per quanto riguarda il luogo invece non ci sono state molte discussioni, il Velodrome Suisse di Grenchen, in Svizzera, è stata la scelta più ovvia. 

"È una pista abbastanza grande e relativamente rotonda", ha spiegato Ellingworth. "Uno dei motivi per cui così tanti atleti hanno tentato il record dell'ora a Grenchen è che preferiscono una pista con rettilinei più corti e curve più lunghe. L'altro vantaggio del Velodrome Suisse è che qui il meteo è relativamente prevedibile e c'è una buona probabilità di disporre di una bassa pressione atmosferica. Quando Bradley Wiggins fece il record dell'ora a Londra ad esempio, la pressione atmosferica era molto alta e tutt’altro che ideale. In autunno a Grenchen è più probabile disporre di giornate con bassa pressione atmosferica".

Nonostante la data e il luogo fossero stati fissati con buon anticipo, Dario Cioni insiste sul fatto che il tempo a disposizione per la preparazione e i test specifici era comunque ancora limitato. "Per prima cosa abbiamo dovuto lavorare su una nuova bici. Oltre al telaio in alluminio invece che in carbonio anche molti componenti erano nuovi: le ruote, il manubrio, la sella. Tutti questi elementi dovevano essere armonizzati alla nuova geometria della bicicletta, che Filippo ha potuto usare solo brevemente prima del tentativo".

Pinarello collabora con Ineos Grenadiers fin dalla nascita del team e ha sviluppato la Bolide fino a farla diventare una delle biciclette da cronometro più apprezzate. Per questo tentativo di Record dell'Ora Fausto Pinarello si è occupato personalmente della messa a punto e della produzione del telaio stampato in 3D. 

"Lo sviluppo della bici per il record dell'ora di Filippo inizia in realtà decenni fa", spiega Fausto Pinarello dal centro della pista, poco prima dell’inizio del tentativo. "Una nuova era nella costruzione delle bici per le prove contro il tempo è iniziata nel 1994, quando Miguel Indurain stabilì il record dell'ora pedalando su una Pinarello specificamente studiata in carbonio. La seconda Pinarello pensata per un record dell’ora è stata quella di Bradley Wiggins, poi quella di Dan Bigham quest’anno, qualche mese fa, e infine questa di Filippo. Ogni bici da record dell'ora è unica, progettata per un solo corridore e per le sue esigenze. Oltre a questo la tecnologia evolve così velocemente, così come le regole, che sarebbe impossibile immaginare di migliorare il record sempre con la stessa bicicletta. Quella di Filippo è totalmente diversa da quella di Bradley Wiggins del 2014, ad esempio".

Uno dei maggiori cambiamenti regolamentari introdotti negli ultimi anni dall'UCI è stato l'abbandono della regola del 3:1, che prevedeva che i profili dei tubi non dovessero superare un rapporto di 3:1 tra lunghezza e larghezza. Come conseguenza le proporzioni dei tubi che costituiscono il telaio della bicicletta di Filippo Ganna, così come la zona del movimento centrale e il reggisella, sono diventati notevolmente più stretti. 

"Abbiamo calcolato che questa bici è più veloce di circa il 4% rispetto a quella di Bradley Wiggins", ha dichiarato Massimo Poloniato, responsabile Ricerca e Sviluppo di Pinarello. "Gran parte della differenza è da attribuire al tubo sella e al manubrio personalizzato di Filippo, che gli consentono di rimanere nella posizione aerodinamica ideale. Siamo anche riusciti a rendere la forcella anteriore più stretta e più lunga. Le proporzioni dei due elementi che componevano la forcella di Bradley erano 10:13 mm, mentre quelle di Filippo grazie al nuovo regolamento sono 10:16 mm, con una migliore resa aerodinamica. Il movimento centrale è stato snellito, passando da 70 mm a 55 mm, mentre i mozzi delle ruote sono passati da 100 mm a 69 mm per la ruota anteriore e da 120 mm a 89 mm per la ruota posteriore".

Ognuna di queste modifiche, per quanto minime, richiedono cambiamenti significativi agli stampi per la produzione della bici in carbonio, per questa ragione i tecnici di Pinarello sono giunti alla conclusione che la tecnologia dell'alluminio stampato in 3D avrebbe offerto dei vantaggi significativi sia per quanto riguarda la produzione che il rendimento in pista. "Avevamo già iniziato a utilizzare la stampa 3D  sulla bicicletta di Bradley Wiggins del 2014 utilizzandola per i suoi manubri. Ora siamo passati a usare la stessa tecnologia per realizzare l'intera bicicletta", ha spiegato Poloniato. "Ovviamente la lega di alluminio è meno leggera del carbonio ma in pista quello del peso non è un fattore così rilevante".

Mentre Pinarello si è concentrava sul telaio e sulla forcella, molte delle modifiche al telaio portavano a richiedere l'adattamento di componenti. Il manubrio ad esempio ha dovuto essere appositamente riprogettato per armonizzarsi con la diversa rigidità del telaio, mentre Princeton Carbonworks ha effettuato moltissimi test per sviluppare ruote montate su mozzi più stretti. 

"La cosa divertente è che la progettazione delle ruote è spesso guidata dalla scelta degli pneumatici. A volte si dimentica quanto sia importante la scelta degli pneumatici quando si progetta una ruota. Bisogna considerare la ruota e lo pneumatico come un tutt'uno", ha spiegato Harrison Macris, referente di Princeton Carbonworks per il tentativo di Ganna. "Con uno pneumatico da 25 mm, leggermente più largo, si possono ottenere dei vantaggi aerodinamici notevoli, evitando la classica forma a lampadina degli pneumatici più stretti sulle ruote tradizionali. La ruota utilizzata per il record è stata progettata appositamente per Filippo Ganna ma i benefici tecnici di questi studi si ripercuoteranno sulla produzione delle prossime ruote che progetteremo e produrremo".

I tecnici hanno testato diverse opzioni di pneumatici e ruote per prepararsi al tentativo. "Dan Bigham è stato davvero fondamentale nella preparazione di questo record. Ha misurato tutto", ha spiegato Macris. "Alla fine avevamo tre modelli di ruota diversi che abbiamo testato con tutte le possibili opzioni di pneumatici. Abbiamo lavorato con NablaFlow, che esegue test aerodinamici su qualsiasi attrezzatura o componente. Abbiamo eseguito una serie di test per creare una matrice di prestazioni aerodinamiche rispetto alla resistenza al rotolamento per ogni opzione di pneumatici e ruote. Alla fine abbiamo optato per due ruote disk con pneumatici Continental TT. Si tratta ufficialmente di pneumatici da 23 mm, ma il cerchio su cui viene montato è così largo che risulta più simile a 25 mm, realizzando il profilo emisferico che stavamo cercando".

Nessuna opzione per il record di Ganna è stata presa in considerazione senza un riferimento a quello di Dan Bigham. Ingegnere e specialista dell'aerodinamica, ha supervisionato ogni considerazione tecnica. Essendo lui in persona il precedente detentore del record dell'ora, alcune delle intuizioni e soluzioni tecnologiche proposte sono il risultato di un processo di messa a punto e di sviluppo davvero unico.

"Dan è stato fondamentale", ha detto Rod Ellingsworth, senza mezzi termini. "Non solo ha battuto il record dell'ora ma è stato l'ingegnere responsabile di tutto il lavoro fatto per ridurre la resistenza al rotolamento, gli attriti interni e dell'aerodinamica".

"Fondamentalmente il mio compito era quello di anticipare le necessità di Filippo", ha spiegato Bigham. "Il record dell'ora è sempre stato un mio sogno. Avevo fatto il mio primo tentativo nel 2014 e alla fine l'ho ottenuto quest'anno. Quando sono entrato in squadra un anno fa, l'accordo era che Ineos avrebbe sostenuto il mio record dell'ora e che avremmo utilizzato il mio lavoro per facilitare e perfezionare la preparazione di Filippo. L'esperienza e l’intero processo di elaborazione dei dati raccolti ci ha permesso di fare in anticipo molte scelte che lo sviluppo del progetto per Filippo richiedeva. Ad esempio abbiamo potuto conoscere in anticipo l'influenza del calore sulla performance di Filippo e la sua tolleranza durante l’ora di sforzo. La scelta di ruote e pneumatici, il design del telaio e il modo in cui molti fattori influenzano il corridore e la sua prestazione sono tutti aspetti che ho avuto modo di studiare nella preparazione del mio record e che hanno reso il processo decisionale per il record di Filippo molto più semplice".

Per Dan Bigham, l'insegnamento più importante ricavato dalla sua prestazione durante il record dell'ora è stato quello riguardante la gestione dello sforzo e della intensità. "Storicamente la maggior parte dei tentativi di record dell'ora falliti si rivelano tali dopo 35-40 minuti. Ole Ritter, che ha tentato di battere il leggendario record di Eddy Merckx di 49,432 km/h, è stato un caso storico, mentre Alex Dowsett è un esempio recente", ha spiegato Dan Bigham. "Se si considera la fisiologia, il peggioramento della performance dipendente dall’accumulo di calore e dalla frequenza cardiaca troppo elevata, la prima metà della prova più lenta della seconda diventa la strategia migliore. Quando si pedala per il record con la strategia del negative split, la prima mezz’ora è molto più facile. Di conseguenza, è più facile dare fondo alle risorse negli ultimi 30 minuti. Se si cerca di mantenere l’intensità massimale già dall'inizio, dopo 40 minuti circa si raggiunge il proprio plateau. Non solo non ci sono più energie per spingere ma le cose possono precipitare molto rapidamente".

Per la strategia sul ritmo, Bigham ha lavorato a stretto contatto con Marco Villa, ex-atleta e oggi allenatore e commissario tecnico della nazionale italiana. Insieme a Filippo Ganna ha elaborato una strategia che prevedeva la suddivisione dei 60 minuti in 12 porzioni da cinque minuti, con lui bordo pista a comunicare la velocità media dall'interno della pista, in corrispondenza della linea di partenza e di arrivo.

"Nel primo segmento di cinque minuti Filippo ha iniziato con giri da 16,4 secondi. Nel secondo segmento di cinque minuti è sceso a 16,3 secondi e poi via-via a 16,2”, 16,1”, 16,0”, 15,9 secondi. Negli ultimi 30 minuti erano stati previsti diversi scenari a seconda della possibilità di battere il record di Dan Bigham, quello di Chris Boardman oppure la possibilità di superare il limite dei 57 km/h".

Ganna è partito più lentamente del tempo medio di Bigham e lo ha superato solo dopo 22 minuti.

Man mano che il tempo sul giro si abbassava, in una costante progressione, era chiaro che Filippo Ganna si avviava a battere il record. Anche il record di Boardman è diventato evidentemente raggiungibile da un certo momento in avanti e, almeno per qualche minuto, Filippo Ganna è sembrato addirittura in grado di superare lo storico muro dei 57 km. "Dopo circa 30 minuti ho pensato che forse avrei potuto fare un po’ più di 57 km", ha spiegato Ganna dopo la sua prova. "Poco dopo averci pensato però, ho iniziato a sentire dolore alle gambe, quindi ho cercato di rimanere concentrato sul record".

Dan Bigham insiste: "I 57/h km erano assolutamente alla sua portata. È calato leggermente negli ultimi 15 minuti, ma non era lontano".

Quando il colpo di pistola ha segnalato lo scadere ufficiale dell'ora, Filippo Ganna non solo aveva frantumato il record di Dan Bigham, ma aveva superato facilmente anche quello storico e assoluto di Chris Boardman. Solo poco più di 300 metri lo separavano dal traguardo dei 57 km/h. 

"Negli ultimi 15 minuti ha perso qualche secondo per via della posizione e della linea percorsa", ha spiegato Dan Bigham analizzando i tempi della prestazione di Ganna. "E questo potrebbe essergli costato il record dei 57 km/h. Quando abbiamo analizzato il CdA (coefficiente di resistenza aerodinamica frontale), ci siamo accorti che con la stanchezza era diventato leggermente meno efficiente".

Sebbene Ganna e la sua squadra abbiano mancato di poco l'obiettivo finale, Dan Bigham spera che Filippo Ganna torni a tentare il traguardo dei 57 km/h, secondo lui raggiungibile. "Sono sicuro che è alla sua portata", ha insistito Bigham, che spera che Filippo Ganna dia un altro assalto al record prima che la sua carriera si concluda. Anche se Filippo Ganna non sembra entusiasta dell’idea, è troppo presto per sapere cosa succederà. In ogni caso Filippo sa di poter contare su un team di tecnici stellare che potrebbe consentirgli di scrivere un'altra pagina di storia del ciclismo. 

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