Cervélo S5

Cervélo S5

Il processo di re-immaginazione della S5 si è basato su tre pilastri principali: semplificare, perfezionare e migliorare. Anche se un occhio distratto può non vedere, per un occhio attento ai dettagli i particolari saltano subito all’occhio.


Testo e Foto a cura di Dan Cavallari

Chiudete in una stanza un gruppo di ingegneri con il compito di reinventare la bicicletta, e vi ritroverete in un vortice di idee pensate fuori dagli schemi. Riunite lo stesso gruppo di ingegneri in una stanza e dategli i vincoli stabiliti da UCI per la progettazione di nuovi telai e biciclette, e quello che salterà fuori non sarà niente di nuovo rispetto a quello che già abbiamo visto. Fortunatamente le regole UCI sono leggermente cambiate e così, almeno, gli ingegneri hanno conquistato un po' più di spazio per progettare nuovi telai, o almeno per provare a farlo.

La Cervélo S5 esplora questo spazio con delle sottigliezze tecniche che a prima vista è facile non notare, ma che in uno sport fatto di millimetri, di grammi e di vittorie ottenute per centesimi di secondo, risultano determinanti. 

Comfort, al primo posto

Per semplificare, gli ingegneri Cervélo hanno progettato un nuovo cockpit più facile da utilizzare. La forma avveniristica rimane ma per montare il ciclo-computer non servirà più ordinare un kit di montaggio a parte dal rivenditore. La bicicletta viene consegnata con i suoi distanziali e il nuovo design della forcella prevede un'unica lunghezza per tutte le taglie e per tutte le serie. È un'ottima cosa, se avete bisogno di fare qualche regolazione per trovare la vostra posizione ottimale in sella. E se non ne avete bisogno, potrete comunque beneficiare di un risparmio di peso di 53 grammi. 

L'affinamento della S5 ha insistito sulla parte anteriore della bicicletta. Per migliorare la regolazione e il comfort Cervélo ha rimodellato il manubrio, che ora può essere inclinato tra 0° e +5° gradi grazie a un semplice sistema a due bulloni, senza dover ricorrere a spessori o  altre complicazioni. La forma del manubrio semplifica anche l’integrazione con il cambio, offrendo un alloggiamento meglio riuscito per i cavi e una posizione più comoda per le mani. 

Secondo lo stesso principio di progettazione orientato alle esigenze dell’utente, Cervélo ha ampliato lo spazio per gli pneumatici della S5. I ciclisti possono ora montare ruote fino a 34mm con 4mm di spazio su ogni lato del pneumatico. La S5 viene fornita di serie con pneumatici da 28mm, per i quali le nuove ruote Reserve sono ottimizzate. Se invece volete una gomma di sezione più generosa, la S5 può accoglierli.

Invisibile al vento

Mentre l'accattivante silhouette generale della S5 rimane in gran parte invariata, un esame più attento e l’uso del calibro rivelano numerosi miglioramenti e una forma molto più aerodinamica. Buona parte di questo miglioramento è dovuto alle modifiche apportate alla forma dei tubi del telaio, ma una parte ancora di più rilevante deriva dalle ruote Reserve 52/63.

Cervélo è riuscita a fare meglio rispetto alle Reserve 50/65 montate sul vecchio modello. Come dice il nome, la ruota anteriore è ora alta 52mm, mentre quella posteriore è misura 63mm. La ruota anteriore ha una larghezza interna del cerchio di 25,4mm, leggermente superiore a quella della ruota posteriore, che ha una larghezza interna di 24,4mm. Dimensioni diverse servono per lavorare in modo ottimale insieme al telaio e a rendere la bici più guidabile con il vento trasversale, senza sacrificare l’aerodinamica. Il profilo della ruota anteriore infatti è leggermente più basso, oltre che più largo e rotondo, proprio per contrastare gli effetti del vento laterale sulla ruota. La ruota posteriore invece è più alta e asimmetrica, perché è parzialmente protetta dal telaio e dal ciclista, e può offrire stabilità e inerzia utile a mantenere la bicicletta lanciata. 

Alto profilo

Da dove cominciare per parlare del telaio? E quali sono i limiti di progettazione stabiliti da UCI? L'organo di governo del ciclismo, l'Union Cycliste Internationale, ha dettato delle regole che limitano la progettazione dei telai. Fino a poco tempo fa i progettisti dovevano attenersi entro i limiti di un rapporto altezza/larghezza di 3:1. In sostanza l’altezza di un tubo o di un profilo del telaio, per rendere una bici omologabile, non poteva essere superiore a tre volte la sua larghezza. Il risultato? Telai di forma tondeggiante e classica, ma meno aerodinamici. 

La regola del 3:1 è stata abolita da qualche tempo e da allora UCI ha aperto ulteriori possibilità di progettazione dei telai, consentendo anche di includere sezioni di tubo più sottili e triangoli di compensazione in corrispondenza delle giunzioni.

Senza entrare troppo nei dettagli del regolamento, si può notare un triangolo di compensazione sulla S5 in corrispondenza del movimento centrale. Un movimento centrale inscatolato in una forma più alta e più squadrata oltre ad essere più rigido e a consentire una migliore trasmissione delle forze, contribuisce ad aumentare le prestazioni aerodinamiche e funziona in combinazione con le borracce per guidare il flusso d'aria verso dietro.

Sia il tubo di sterzo che il movimento centrale della S5 sono diventati quindi più voluminosi. Anche il tubo di sterzo si protende in avanti in una sorta di "naso aerodinamico" che riduce ulteriormente la resistenza all’aria nella zona di attacco del flusso. 

Gli angoli più netti e stilisticamente più moderni che si notano su tutto il telaio servono a impedire la formazione di "aria sporca" dietro i tubi, evitando così la creazione di vortici ostacolo all’avanzamento.

Nel complesso il telaio della nuova S5 è più leggero del suo predecessore, anche se la sua superficie totale è aumentata dell'1,5%. Più leggerezza e più aerodinamica, davvero notevole, come risultato.

Testata in corsa

I corridori professionisti sono saliti in sella della nuova S5 già da un po' di tempo, forse anche prima che molti di noi se ne rendessero conto. Data la somiglianza della silhouette della bici, solo un occhio molto attento e allenato avrebbe potuto notare qualcosa di nuovo. 

Eppure le novità erano lì, i prototipi della nuova S5 usati dai corridori di Jumbo-Visma tagliavano vincenti il traguardo della Parigi-Nizza, della Omloop Het Nieuwsblad e alla E3. E poi ancora le gare maschili e femminili di Gent-Wevelgem, Dwars door Vlaanderen e Liegi-Bastogne-Liegi. 

E poi forse avete seguito il Tour de France quest'anno, giusto? L'S5 ha avuto più di qualche momento di gloria. Se non ve ne siete accorti, beh, questo è il momento giusto per andare a vedere qualche replay e notare le differenze, non dite?

Nel complesso, l'approccio olistico di Cervélo alla riprogettazione della S5 ha permesso ai corridori di disporre di una bicicletta più veloce, più maneggevole e più leggera. La S5 nasce dall’esperienza dei corridori del WorldTour ma è più che mai adatta per qualsiasi ciclista amatore, grazie al maggiore spazio per gli pneumatici, al suo comfort e alla facilità di regolazione.

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