È difficile credere che Biniam Girmay abbia ancora solo 24 anni. Considerato la stella più brillante del ciclismo africano, è sotto i riflettori sin dal suo ingresso nel WorldTour nel 2022. Che si tratti di entrare nella storia come primo africano a vincere una grande Classica o di incappare in una caduta al Tour de France, l’eritreo attira sempre l’attenzione. A volte, ammette, può essere opprimente. Tuttavia, tra alti e bassi, Girmay e il team Intermarché-Wanty hanno mantenuto il focus su obiettivi a lungo termine. E dopo aver conquistato tre tappe e la maglia verde a punti al Tour de France 2024, è chiaro che questa strategia sta dando i suoi frutti.
Girmay è esploso nell’élite del ciclismo con la vittoria alla Gent-Wevelgem nel 2022, seguita da un successo di tappa al Giro d’Italia lo stesso anno. Tuttavia, la stagione 2023 è stata segnata da più ostacoli che trionfi, con una brutta caduta al Giro delle Fiandre e difficoltà nel suo primo Tour de France. Da quelle esperienze, però, ha tratto lezioni preziose che lo hanno guidato verso uno straordinario Tour 2024. Ora, con lo sguardo rivolto al 2025, Girmay ha un nuovo obiettivo: conquistare la sua prima corsa Monumento.
"Le difficoltà possono capitare a chiunque, ma il 2023 era solo il mio secondo anno vero nel WorldTour", ha raccontato Girmay a Rouleur. "Stavo ancora imparando: a gestire gli allenamenti, la pressione dei media e le aspettative dei tifosi. Nel ciclismo ci sono gare buone e gare difficili, ma quando vinci, la gente sembra aspettarsi sempre di più. Poi c’era anche lo stress che mi autoimponevo, perché voglio sempre migliorare. Davo comunque il 100%, tutto quello che avevo, ma le cose non andavano come avrei voluto".
Dopo quella stagione complicata, Girmay e il suo team si sono seduti per analizzare gli errori e migliorare. "Nel suo primo Tour de France ha commesso molti errori da esordiente, ma abbiamo avuto conversazioni sincere", ha spiegato Aike Visbeek, performance manager della Intermarché-Wanty, che segue Girmay sin dal suo arrivo in squadra. "Ha imparato da quegli errori, e anche noi abbiamo imparato".
Ogni aspetto è stato esaminato nel dettaglio: dagli allenamenti, alla gestione dei viaggi tra Eritrea ed Europa, fino alle strategie di recupero. "Una cosa che abbiamo scoperto su Biniam è che ha una capacità di recupero straordinaria", ha aggiunto Visbeek. "Si riprende meglio di chiunque altro in squadra e nei training camp migliorava sempre di più. Ci siamo resi conto che non stavamo sfruttando appieno questa sua qualità e che non lo stavamo allenando abbastanza duramente. Così, insieme ai suoi preparatori, mi sono concentrato su un programma di allenamento più strutturato e intenso. Abbiamo ottimizzato il numero di blocchi di allenamento possibili e reso ogni giornata davvero produttiva".
Visbeek sottolinea, però, che sono stati analizzati molti altri aspetti, dal treno che tira le volate alla gestione di alimentazione e idratazione in gara.
"Nel 2023 ho imparato moltissimo", ha detto Girmay. "Puoi dare il 100%, ma devi anche essere intelligente nella gestione degli allenamenti, dell’alimentazione e del recupero. Tutto ciò che ho appreso negli anni passati ha dato i suoi frutti. Di conseguenza, la mia fiducia è cresciuta e boom, sono arrivati grandi risultati".
A molti, la sua è sembrata la storia più bella del Tour de France 2024. Girmay, con il suo carattere pacato, si è guadagnato la reputazione di sprinter corretto, che raramente si lamenta quando le cose non vanno per il verso giusto. Per questo motivo, ogni sua vittoria è stata accolta con entusiasmo da tutti.
Visbeek ammette che tre successi sono andati ben oltre le aspettative della squadra, ma sapeva che Girmay era pronto per brillare al Tour. "È interessante perché a volte ha vinto anche dove non ce lo aspettavamo", ha spiegato. "Prendiamo la sua prima vittoria, nella terza tappa: sapevamo che sarebbe stato uno sprint velocissimo, ma Biniam era pronto. Ha capito subito che le prime due tappe erano troppo dure per lui e ha scelto di alzarsi e recuperare energie. Poi, la mattina della terza tappa, mi ha detto: ‘OK, oggi mi sento davvero bene’. Aveva le gambe per fare uno sprint lungo, e dopo quel successo ho capito che avremmo vissuto un grande Tour".
"Tre vittorie e la maglia... è stato incredibile", ha detto Girmay. "L’emozione è stata fortissima, non solo per me, ma per la mia squadra, per tutto il mondo del ciclismo, per i miei tifosi, per il mio Paese. È difficile da spiegare. Semplicemente incredibile".
Ma se la stagione 2024 di Girmay resterà a lungo nella memoria, ormai appartiene già al passato, e lui sa bene che nel 2025 le aspettative saranno altissime, sia da parte dei tifosi che di se stesso.
Con l’ingresso nel nuovo anno, il Tour de France sarà ovviamente un obiettivo prioritario, ma anche le Classiche di Primavera avranno un ruolo centrale. Dopo il trionfo alla Gent-Wevelgem nel 2022, Girmay ha dimostrato di poter vincere alcune delle Classiche più dure, e ora punta a diventare il primo africano a conquistare una corsa Monumento.
Sulla carta, la Milano-Sanremo è perfetta per uno sprinter potente come lui, ma anche il Giro delle Fiandre potrebbe adattarsi alle sue caratteristiche, poiché gli sforzi richiesti sui brevi e ripidi muri fiamminghi non sono così diversi dagli scatti esplosivi necessari nelle volate. Basti pensare al veterano Alexander Kristoff, che è riuscito a vincere sia la Sanremo nel 2014 che il Fiandre nel 2015.
"Sta sognando e puntando alla Milano-Sanremo, mentre il Fiandre sarà la sua ultima Classica", ha spiegato Visbeek. "L’obiettivo di inizio stagione è vincere un Monumento. Ed è un obiettivo anche per la squadra".